Soumahoro si è autosospeso da Verdi-Sinistra

Soumahoro, sono estraneo alla vicenda

La riunione tra Alleanza Verdi e Sinistra e Aboubakar Soumahoro si è appena conclusa con la scelta dell’ex sindacalista dei braccianti di autosospendersi da Avs. A comunicarlo, in una nota congiunta, i vertici di Avs.

“Abbiamo incontrato Aboubakar Soumahoro per discutere ed approfondire le vicende che da giorni sono al centro della cronaca. Lo abbiamo trovato sereno e determinato. Aboubakar Soumahoro ci ha esposto il suo punto di vista e ha annunciato l’intenzione di rispondere punto su punto e nel merito alle contestazioni giornalistiche ribadendo la sua assoluta estraneità alle vicende. Naturalmente sarà lui a farlo, nelle forme e nei tempi che riterrà più opportuni. Perché questo avvenga con la massima libertà Aboubakar Soumahoro ci ha comunicato la decisione di autosospendersi dal gruppo parlamentare di Alleanza Verdi Sinistra”, fanno sapere Angelo Bonelli, Nicola Fratoianni e Luana Zanella.

Nel frattempo continua la vicenda che riguarda l’ex sindacalista e ora deputato di Sinistra italiana-Verdi, che non risulta comunque indagato, per le presunte irregolarità nella gestione di due cooperative di migranti da parte della compagna e della suocera.

Quest’ultima è indagata dalla procura di Latina. E secondo quanto si apprende, il fascicolo è stato aperto con l’ipotesi di malversazione. Al centro le presunte irregolarità che riguardano due cooperative pontine, riferibili appunto alla suocera e alla moglie di Soumahoro, noto come paladino dei diritti dei lavoratori stranieri e della lotta al caporalato in generale. Oltre all’inchiesta della magistratura, è emerso che da alcuni mesi sono in corso accertamenti dell’Ispettorato del lavoro.

Nelle scorse ore sul Corriere della Sera è stata pubblicata una testimonianza secondo la quale Soumahoro “non poteva non sapere”, visto che andava spesso a visitare le strutture al centro delle indagini. Il testimone è un ingegnere marocchino che dice di essere stato pagato “due volte in due anni” e meno di quanto pattuito, senza un contratto, come altri suoi colleghi. “Ero operatore sociale, traducevo i ragazzi che venivano dalla Libia, dall’Albania, dal Bangladesh, dal Marocco ma poi facevo anche manutenzione e la guardia di notte. L’orario non era giusto”, dice spiegando che il “capo era la suocera di Soumahoro. Ma lui veniva, lo vedevamo spesso. Portava da mangiare”. Ma soprattutto accusa: i minori che erano nella struttura venivano tenuti in una “situazione grave, gli davano poco da mangiare e non gli davano il pocket money (la diaria prevista per le piccole spese quotidiane per i richiedenti asilo) e tutti sapevano”.

Qualche giorno fa il parlamentare ha pubblicato un video sui social in cui, in lacrime, ha rivendicato la sua battaglia “per i diritti dei lavoratori sfruttati” e ha promesso di “essere il primo a lottare e scioperare” a fianco dei lavoratori delle cooperative di accoglienza gestite da suocera e dalla compagna, qualora si accertasse che anche loro sono stati sfruttati.

In serata Soumahoro ha incontrato i leader dell’alleanza con cui è stato eletto, Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana e Angelo Bonelli dei Verdi, che avevano chiesto un chiarimento: dopo circa due ore l’incontro è stato aggiornato a oggi giovedì 24 novembre. “Ci deve chiarimenti dicono i vertici dell’Alleanza Verdi-Sinistra. A denunciare le presunte irregolarità su cui ora sta facendo luce la Procura del capoluogo pontino il sindacato Uiltucs, che avrebbe seguito almeno 26 persone. Da quanto ricostruito gli stipendi erano in ritardo di almeno 12 mesi.