Calcio. Caso sms, al Parma 5 punti di penalizzazione nella prossima serie A

Cinque punti di penalizzazione da scontare nel prossimo campionato di serie A: è questa la condanna inflitta al Parma Calcio 1913 dal tribunale nazionale della Figc per responsabilità oggettiva nel caso dei messaggi di WhatsApp inviati dall’attaccante gialloblù Emanuele Calaiò all’ex compagno di squadra Filippo De Col quattro giorni prima dell’incontro del 19 maggio scorso tra Spezia e Parma, ultima gara dello scorso campionato di serie B, poi conclusasi con la vittoria degli emiliani per due a zero con gol di Ceravolo e Ciciretti. 

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I tre punti conquistati in quell’occasione, combinati con il contemporaneo pareggio del Foggia a Frosinone, consentirono al Parma di agguantare la vetta della classifica (ex-aequo proprio con il Frosinone) e di guadagnarsi – grazie a un migliore ruolino di marcia negli scontri diretti – la matematica promozione nella massima serie. Promozione che, con la decisione del tribunale, rimane confermata: il Parma, dunque, giocherà in serie A nella stagione 2018-2019, anche se il cammino sarà appesantito dalla penalizzazione.

La pena è comunque inferiore rispetto a quanto richiesto dalla procura federale, che aveva ipotizzato per il club emiliano due punti di penalizzazione da applicare "retroattivamente" alla classifica finale dell’ultima serie B (richiesta che avrebbe comportato di fatto l’annullamento della promozione in serie A) o, in alternativa, 6 punti da scontare nella prossima stagione.

Il calciatore Calaiò, invece, accusato di tentato illecito sportivo (art. 7 commi 1 e 2 del codice di giustizia sportiva), è stato squalificato per due anni: anche in questo caso la condanna è risultata inferiore alle richieste della procura federale, che aveva chiesto per Calaiò 4 anni di squalifica e 50mila euro di ammenda.

"Riteniamo abnorme – ha commentato la società – la condanna del nostro tesserato rispetto ai fatti all’origine del deferimento e iniqua, illogica e in contrasto con la recente giurisprudenza sportiva la pesantissima penalizzazione per responsabilità oggettiva inflitta alla nostra società. Confidiamo che la totale estraneità del Parma a ogni comportamento meno che lecito venga riconosciuta già dalla Corte federale di appello, a cui ricorreremo in tempi brevissimi, nell’auspicio di trovare giustizia". 

"È una sentenza difficile da accettare. Chi si occupa di sport non può non riconoscere che la promozione del Parma sia stata pienamente meritata sul campo, senza alcuna ombra di dubbio. Un’impresa sportiva senza precedenti che non verrà di certo sminuita da questo episodio", ha commentato il vicesindaco di Parma Marco Bosi.

"Ora – ha aggiunto Bosi – ci sarà tempo per il ricorso ma, anche se fossero confermati i 5 punti di penalizzazione, il Parma e i propri tifosi hanno dato dimostrazione di sapersi superare proprio nei momenti di difficoltà. Questa serie A è nostra, la difenderemo con le unghie e con i denti dentro e fuori dal campo. Un abbraccio a Calaiò che ha contribuito in maniera decisiva a questo trionfo sportivo, quello che ha fatto per il Parma per me resta di grande valore".