Non crederete a quel che scriverò nelle prossime righe. Non lo crederete possibile perché in un momento del genere, con l’Italia nelle condizioni che sappiamo, a ridosso di un voto elettorale sciaguratamente reso obbligatorio dall’azione di alcune irresponsabili forze politiche, a un’inflazione diretta verso la doppia cifra e a un aumento delle bollette tale da mettere a rischio l’intera produzione nazionale e di conseguenza creare le basi per una crescente e spaventosa disoccupazione, a tutto le amministrazioni locali possono pensare fuorché a moltiplicare se stesse inventando un sistema di nuova burocrazia destinata a pesare ulteriormente sugli organi e le istituzioni del Comune.
Non crederete possibile, ad esempio, che in sala Tricolore Pd e compagni abbiano approvato un regolamento che stabilisce la nascita di 9 (nove) cosiddette Consulte d’Ambito, ossia microstrutture burocratiche che nell’intento vorrebbero far resuscitare le vecchie e poco rimpiante circoscrizioni, con l’obiettivo dichiarato di ampliare lo spazio di democrazia nel Comune di Reggio Emilia. Quali poteri avranno queste deprimenti fin dal nome Consulte d’Ambito? Nessuno, salvo riunirsi ogni tanto per esprimere qualche indicazione relativa appunto all’ambito geografico di provenienza. La sola misura concreta che sarà messa a disposizione delle Consulte sarà come sempre proveniente dal Comune, ossia banalmente dalle tasse che paghiamo, con un margine di spesa al momento indicato in “almeno 40mila euro annuali”. Chi vi opera avrà certamente diritto a una mancia.
Ma c’è di più. Le neonate cosiddette nove consulte avranno il compito di controllare e raccogliere le opinioni dei cittadini attraverso ulteriori organismi cellulari che vengono definiti quartieri. E sapete in quanti quartieri è stato suddiviso il territorio del Comune? Cinquantacinque (55). Ripeto: cinquantacinque quartieri e altrettante strutture di rappresentanza utili per smistare e trasferire alle nove consulte d’ambito un’idea, un pensiero, un’opinione. Le quali consulte poi trasmetteranno le delicate pratiche al consiglio comunale, il quale somiglierà a quel punto a un politburo di sovietica memoria.
Se siete basiti, pubblico qui l’elenco dei quartieri.
1. Quartiere n. 1 Cavazzoli
2. Quartiere n. 2 Cadè
3. Quartiere n. 3 Cella
4. Quartiere n. 4 Gaida
5. Quartiere n. 5 Roncocesi
6. Quartiere n. 6 Bell’Albero/ Premuda
7. Quartiere n. 7 Carrozzone
8. Quartiere n. 8 Orologio
9. Quartiere n. 9 Pieve Modolena
10. Quartiere n. 10 Regina Pacis
11. Quartiere n. 11 Roncina
12. Quartiere n. 12 S. Stefano
13. Quartiere n. 13 S. Zenone
14. Quartiere n. 14 Canali
15. Quartiere n. 15 Codemondo
16. Quartiere n. 16 Coviolo
17. Quartiere n. 17 Fogliano
18. Quartiere n. 18 Rivalta
19. Quartiere n. 19 S. Bartolomeo
20. Quartiere n. 20 Baragalla
21. Quartiere n. 21 Belvedere
22. Quartiere n. 22 Buco del Signore
23. Quartiere n. 23 Buon Pastore
24. Quartiere n. 24 Crocetta
25. Quartiere n. 25 Strada Alta
26. Quartiere n. 26 Migliolungo
27. Quartiere n. 27 Pappagnocca
28. Quartiere n. 28 Porta Castello
29. Quartiere n. 29 Rosta Nuova
30. Quartiere n. 30 San Pellegrino
31. Quartiere n. 31 Mirabello
32. Quartiere n. 32 Ospizio
33. Quartiere n. 33 S. Maurizio
34. Quartiere n. 34 Porta S. Pietro
35. Quartiere n. 35 Villaggio Stranieri /Bazzarola
36. Quartiere n. 36 Bagno
37. Quartiere n. 37 Castellazzo
38. Quartiere n. 38 Corticella
39. Quartiere n. 39 Gavasseto
40. Quartiere n. 40 Marmirolo
41. Quartiere n. 41Masone
42. Quartiere n. 42 Roncadella
43. Quartiere n. 43 Sabbione
44. Quartiere n. 44 Gavassa
45. Quartiere n. 45 Mancasale
46. Quartiere n. 46 Massenzatico
47. Quartiere n. 47 Pratofontana
48. Quartiere n. 48 Sesso
49. Quartiere n. 49 Gardenia
50. Quartiere n. 50 Porta S. Croce
51. Quartiere n. 51 S. Prospero
52. Quartiere n. 52 S. Croce
53. Quartiere n. 53 Tondo
54. Quartiere n. 54 Tribunale
55. Quartiere n. 55 Centro Storico
Di questo magma burocratico spacciato per ampliamento della democrazia, utile soprattutto a distribuire mancette ai partecipanti, faranno parte anche altri soggetti riferiti alla già smisurata macchina organizzativa collegata alla sinistra locale: sindacati, associazioni di volontariato, attori selezionati discrezionalmente e molti altri. Per cercare di uscire da questo incubo viene in soccorso Queneau: “Chiacchieri, chiacchieri, non sai far altro”.
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Stato di abbandono? Io direi più atti di vandalismo...
Sono sempre più vergognosi senza un briciolo di pudore ,superpagati per scaldare le poltrone e non per risolvere i problemi reali della gente !
La sinistra vuole solo governare non pensa le cose importanti per gli italiani anche se non è in grado di farl: pur di avere voti […]