Bologna. Tensione e scontri con la polizia al parco don Bosco per i primi alberi tagliati (FOTO E VIDEO)

parco don Bosco scuola Besta Bologna

Tensione e maxischieramento della polizia in tenuta anti-sommossa questa mattina al parco Don Bosco di Bologna, dove il Comune ha deciso di costruire una nuova scuola in un’area ora occupata da una quarantina di alberi di alto fusto. Da tre mesi è stato sistemato un presidio ambientalista per difendere la zona verde e gli alberi che dovrebbero essere sacrificati, nei progetti del Comune, per rinnovare e riqualificare l’area. Ma dopo che il Tribunale civile di Bologna ha respinto il ricorso dei comitati che chiedevano lo stop ai lavori, questa mattina sono iniziati i primi abbattimento e lo sgombero del presidio, in una clima di grande tensione.

 

Al grido di “vergogna, vergogna” alcuni ragazzi, di collettivi e non, del comitato Besta, hanno divelto le recinzioni di un cantiere adiacente al parco per entrare nell’area dove gli operai erano al lavoro per tagliare gli alberi. Un ragazzo è salito su un albero e si è scatenato il braccio di ferro con gli agenti. Gli attivisti hanno scandito diversi slogan per attaccare il sindaco Matteo Lepore.

“Sono riusciti ad abbattere 5 alberi, a ridosso delle persone e caricando a ripetizione chi voleva opporsi. Si conta un’ulna rotta a un signore di 70anni, una decina di contusioni alla testa e frattura di una mano a un ragazzo minorenne”, scrive sui social il comitato Besta, che prende il nome dalla nuiva scuola che il Comune intende realizzare.

 

“Non è mai un bel vedere, come ho avuto modo di constatare personalmente stamattina, quando inermi cittadini, giovani e anziani, che oppongono resistenza nonviolenta vengono affrontati con durezza dalle forze dell’ordine-  il duro commento di Silvia Zamboni, capogruppo di Europa Verde in Regione e vicepresidente dell’Assemblea legislativa – Che fosse deciso ad andare avanti rispetto alla demolizione della esistente scuola Besta e all’abbattimento degli alberi, il Comune lo aveva fatto capire. La modalità dello sgombero dell’area resta però una pagina non edificante, tanto più perché chi oggi protestava lo faceva in difesa di alberi che sono un bene comune”.



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