Bologna. Caso Zuppi, Lucia Borgonzoni replica al padre: “Mi usi come palcoscenico”

Lucia Borgonzoni, sottosegretario ai beni culturali, ha risposto con una lettera aperta su Facebook alle parole del padre, Giambattista Borgonzoni, che nei giorni scorsi aveva criticato la figlia firmando una lettera di scuse all’arcivescovo di Bologna Matteo Zuppi promossa da Repubblica per l’episodio del "dibattito" tra il prelato e l’esponente della Lega Nord, che quest’ultima aveva abbandonato in anticipo subito dopo il suo intervento – sostenendo di dover prendere un treno – senza ascoltare la replica dell’arcivescovo.  

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Nell’occasione Borgonzoni padre aveva anche duramente criticato le posizioni della Lega e aveva condannato gli insulti al vescovo pubblicati sulla pagina Facebook della figlia da alcuni militanti del Carroccio e mai rimossi.

"Mi chiedo – ha scritto la sottosegretaria Borgonzoni – perché devo essere costretta a risponderti qui, mi chiedo perché, invece di rilasciare interviste su di me, io debba avere un padre che non alzi il telefono e mi parli, come farebbe un qualsiasi altro padre in una situazione normale. Dici che non voti per me, passi. Fa parte di una libera, legittima, democratica scelta che difendo. Dici che la Lega, il partito in cui milito con convinzione, non è la cura per il paese. Non condivido ma rispetto questa opinione. Ma quello che proprio non posso sopportare sono le bugie".


"Non sono in polemica con il vescovo di Bologna. Sono dovuta andar via dall’incontro a Bologna semplicemente perché avevo già un altro impegno non rinviabile. Tutti sono stati avvisati in anticipo di questo, vescovo compreso, che infatti nel salutarmi pubblicamente lo dice. Con lui i rapporti sono cordiali. Poi, capitolo insulti sulla mia pagina: io non censuro, per scelta, mai nulla. Non tolgo nemmeno le offese contro di me. Vuol dire che condivido? Assolutamente no. È una mia scelta, che forse non tutti comprendono, ma è libera e la difendo".

"E poi, soprattutto, hai ragione – ha concluso la Borgonzoni – non sono arrabbiata con te, non sono arrabbiata di certo con una persona che da quando avevo sei anni ha di fatto scelto di non frequentarmi. Mi dispiace che tu ti lasci strumentalizzare, questo sì, che usi me come "palcoscenico", anche".

Immediata la controreplica del padre, affidata a una lettera al Corriere di Bologna: "Lucia, il dibattito che investe la politica della Lega di Salvini verso i migranti e il recente tuo incontro con l’arcivescovo è il terreno eminentemente politico sul quale mi sono espresso, anche a Tgcom di Mediaset, intervista durante la quale ho espresso stima nei tuoi riguardi, così è stato da quando sei entrata con successo meritato in politica".

"Uscire da questo ambito, nel quale cartesianamente i fatti sono valutabili, per entrare in una logica di vicende famigliari opinabili per matrimoni e incontri vissuti da tutti noi con occhi diversi, è un tuo esercizio che mostra l’incapacità, spero momentanea, di confrontarsi nel merito degli accadimenti italiani o più semplicemente sulla mancata scelta di prendere il treno successivo dalla desolata stazione di Bologna", ha aggiunto Giambattista Borgonzoni.

"Circa le tue affermazioni sui nostri contatti telefonici ed e-mail, ricordo di averti caldamente invitato anche lo scorso gennaio sulla mail della Lega alla presentazione del Catalogo Generale A.B. all’Archiginnasio in presenza del Mambo e dell’Ateneo di Parma, ma non ho avuto il piacere di averti a quella vera festa della cultura, così come già accadde nel 2013 in un’altra occasione. Alla luce di ciò, il tuo incipit su Wikipedia nel quale definisci Aldo Borgonzoni «pittore partigiano» che senso ha? Oppure dovremmo definire in prima battuta Dante «poeta guelfo»? Sarebbe forse più corretto definire Aldo Borgonzoni «pittore espressionista», poi volendo potresti specificare il suo impegno antifascista. Ciò forse come Lega ti peserebbe?".

"Come credere alle tue ineleganti e approssimative affermazioni di ambito famigliare? A chi possono interessare? Ritengo giusto e corretto esimermi da tutto ciò e ricordarti che la mia biografia non necessita di palcoscenici, leggila tra un treno e l’altro e infine studia la complessa storia artistica e politica di Aldo, prima di farne una bandiera personale, una sorta di misterioso cammeo. Come già ti ho scritto mesi fa, il Catalogo Generale A.B., frutto di tre anni di ricerche anche in ambito internazionale e del contributo di fior di specialisti, è a tua completa disposizione qui nella sede dell’Archivio, sempre con il vero piacere di trasmetterti un brano della nostra storia".