Azione Reggio: sostegno alla procuratrice Musti dopo le minacce

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Azione Reggio Emilia (nella foto Marco Cassinadri, segretario provinciale) vuole esprimere il suo forte sostegno alla Procuratrice generale di Bologna Lucia Musti, a seguito delle recenti minacce da lei ricevute.

Nel gennaio scorso, durante il suo discorso di apertura per l’inaugurazione dell’anno giudiziario, la Dott Ssa Musti ha espresso parole forti e decise sul radicamento della ‘Ndrangheta al nord, definendo l’Emilia Romagna “distretto di mafia”.

“Dobbiamo evidenziare che all’iniziale infiltrazione delle mafie nella nostra regione è succeduto l’insediamento, fino all’attuale radicamento”, ha osservato Musti. Da indagini e processi, ha detto, “è evidente che non è più questione di presenza di mafiosi, di diffusione di mentalità, ma piuttosto di condivisione del metodo mafioso anche da parte di taluni cittadini emiliano-romagnoli, imprenditori, cosiddetti colletti bianchi, ovverosia professionisti, i quali hanno deciso che ‘fare affari’ con la ‘ndrangheta è utile e comodo. Alla condivisione è seguita la nascita di un metodo nuovo mafioso autoctono dell’Emilia-Romagna, che risente fortemente del territorio altamente produttivo che annovera numerose eccellenze anche mondiali che hanno fatto dell’Emilia-Romagna una ‘preda ambita’“.[fonte ANSA]

L’intensa attività di contrasto alle mafie della Dott Ssa Musti l’ha vista impegnata, insieme alla PM della DDA di Bologna Beatrice Ronchi, come pubblica accusa nel processo di appello di Aemilia92; appello conclusosi con quattro ergastoli e che ha ribaltato la sentenza di primo grado.

Sempre al fianco della Ronchi, la Dott.Ssa Musti è la pubblica accusa nel processo di appello di Grimilde, appello che si sta celebrando con rito abbreviato presso il carcere della Dozza di Bologna.