Il portavoce di Reggio Emilia di Azione Marco Cassinadri è intervenuto al Congresso del partito a Napoli: “Porto un saluto a tutti voi da Reggio Emilia.
Inizierei il mio breve intervento con una riflessione fortemente sfidante credo per tutti a tutti i livelli.
“ … Infatti le cose che bisogna avere apprese prima di farle, noi le apprendiamo facendole …
così anche compiendo azioni giuste diventiamo giusti, azioni temperate temperanti, azioni coraggiose coraggiosi.
Ne è conferma ciò che accade nelle città: i legislatori, infatti, rendono buoni i cittadini creando in loro determinate abitudini,
e questo è il disegno di ogni legislatore, e coloro che non lo effettuano adeguatamente sono dei falliti; in questo differisce una costituzione buona da una cattiva … “ – Etica Nicomachea di Aristotele
Ribadiamo con orgoglio che le nostre radici culturali e politiche sono quelle del liberalismo sociale e del popolarismo di Sturzo e nel ribadirlo difendiamo a spada tratta la necessità di sintesi tra queste grandi culture.
Sintesi che in Rosselli nel saggio “Socialismo liberale” ha nitidamente chiarito.
Metodo liberale “un complesso di regole di giuoco che tutte le parti in lotta s’impegnano a rispettare; regole dirette ad assicurare la pacifica convivenza dei cittadini, delle classi, degli Stati, a contenere le lotte, fatali e anche desiderabili, entro limiti tollerabili, a consentire la successione al poter dei vari partiti, ad incanalare nella legalità le forze innovatrici via via insorgenti”.
Esattamente da qui siamo partiti e qui dobbiamo sempre tornare per ricordarci chi siamo e che cosa vogliamo.
Desidero altresì riproporre a questa assemblea una tematica che ritengo dovrà essere costantemente nelle nostre agende: la tematica legalità.
Negli ultimi anni Reggio Emilia è diventata famosa non solo per la “sala del tricolore” ma purtroppo anche per le infiltrazioni della criminalità a vari livelli.
Reggio Emilia si conferma far parte del quadrilatero della ‘ndrangheta insieme alle province di Mantova, Cremona e Piacenza e le problematiche emerse dal processo “Aemilia” o da quello in corso “Grimilde” non si sono risolte con lo svolgimento di processi ma sono solamente diventate palesi.
Non più di un mese fa, il Direttore Generale di Pubblica Sicurezza e della Direzione Investigativa Antimafia dott. Maurizio Vallone, venuto a Reggio nell’ambito dell’iniziativa “noi contro le mafie” ha evidenziato quali siano i pilastri di una vera lotta alle mafie.
Il primo è la prevenzione. Prevenzione di natura amministrativa che è posta in essere essenzialmente dai Prefetti e che si concretizza nelle interdittive (a Reggio Emilia dall’inizio 2022 sono già state oltre 90). A riguardo il Prefetto di Reggio Dott.ssa Rolli ha richiamato giustamente tutti, nessuno escluso, ad essere “sentinelle” sul proprio territorio.
Prevenzione che deve essere praticata fin dai primi anni di vita dei futuri cittadini, coadiuvando e sostenendo gli insegnanti che conducono gli allievi alla conoscenza elementare delle leggi, in primis della Costituzione, che regolarmente offriamo ai ragazzi che si affacciano alla società.
Il secondo pilastro consiste nel sottrarre beni mobili ed immobili ai criminali: “il mafioso non teme il carcere, anzi, ma la perdita dei propri beni si”
Il terzo pilastro è attivato dall’autorità giudiziaria con il codice di procedura penale, nello specifico il 416bis mentre l’ultimo è il regime restrittivo del carcere duro 41bis.
Sappiamo benissimo che passano purtroppo anni da quando, alla confisca, fa seguito l’assegnazione da parte dell’Agenzia Nazionale dei Beni Sequestrati e Confiscati agli enti ed amministrazioni che ne fanno richiesta.
Tuttavia invitiamo innanzitutto i nostri rappresentanti neo eletti in Parlamento a revisionare l’intera procedura affinché essa venga snellita e i beni non vengano affidati quando ormai sono in degrado e troppo costosi per essere facilmente riutilizzati.
Consigliamo ad esempio di attivare una buona prassi, a mio avviso indispensabile e invece ora assente, ossia che i Tribunali segnalino automaticamente ai singoli comuni la presenza di beni confiscati sul territorio e che di questo sia data la più ampia informazione ai cittadini.
Invitiamo tutti gli amministratori ad attivarsi quanto prima al fine di ottenere l’accredito presso ANBSC per poter sapere quali siano i beni presenti sul proprio territorio e di attivare tutti canali utili affinché negozi, e società e beni immobili non deperiscano perdendo valore ma diventino il simbolo di una risposta concreta agli affari illegali della criminalità.
Infatti la confisca di un bene illecitamente acquisito è la dimostrazione della presenza dello Stato sul territorio.
La sua riconsegna e il suo utilizzo a scopi sociali segnano una vittoria da parte di noi tutti e costituiscono un incentivo per la cittadinanza.
Il report semestrale della Dia ha nuovamente sollevato il problema che da mesi abbiamo cercato di inserire nell’agenda politica della nostra provincia, l’usura.
Le mafie sottraggono non meno di 150 miliardi annui al bilancio dello Stato.
Sebbene l’Emilia Romagna sia una delle regioni più ricche: davvero questa tematica non ci deve preoccupare?
E quanto sottraggono le mafie all’economia sana? (circa il 20% appena letto, fra nero e mafia)
Oggi, con scarsa liquidità e caro bollette è indubbio che il pericolo di un aumento indiscriminato di pratiche usuraie sia un problema serio.
Chiaro a tutti le cause dell’usura quali ad esempio il sovra indebitamento, ovvero il superamento eccessivo e prolungato nel tempo delle uscite rispetto alle entrate economico-finanziarie tipico dell’attuale situazione economica.
Diciamo chiaramente chi sono gli usurai e quali sono i veri rischi che possono derivare dall’entrare in relazione con loro.
Esiste l’usuraio di quartiere, un soggetto che presta denaro a singoli, famiglie e soggetti che svolgono attività economiche di ridotte dimensioni.
Esiste l’usuraio mafioso che opera in modo organizzato con l’obiettivo di prestare denaro al fine di impossessarsi di aziende e attività commerciali, inquinando in questo modo l’economia sana. Gli usurai mafiosi – avvalendosi anche della complicità di imprenditori, liberi professionisti, persone che operano nel mondo bancario e finanziario – offrono denaro con procedure rapide ma ad interessi elevati, chiedendo a garanzia scritture private, procure di vendita, cessioni di quote di aziende e polizze assicurative.
Settori come alberghi, ristoranti, bar, bed & breakfast e case di vacanze sono le attività che fino a ieri l’Organismo di monitoraggio, guidato dal Vicecapo della Polizia di Stato, ha indicato come le più a rischio. Purtroppo l’attuale situazione ne ricomprende tante altre e questo non è certo positivo.
Invitiamo anche in questo caso i nostri parlamentari, ogni amministrazione, o direttamente o tramite le rispettive unioni, ad attivare sportelli anche on line, che possano permettere di offrire un primo punto di contatto ed ascolto protetto, fornire assistenza legale e psicologica, fornire informazioni per prevenire il fenomeno del sovra indebitamento.
Credo, e concludo, che dobbiamo essere visti come coloro che declinano costantemente nel loro agire il tema legalità che a prescindere dice NO alle tangenti, dice NO a rapporti di favore con gli amici e gli amici degli amici, dice NO alle fatture false, dice NO all’evasione fiscale, dice NO all’inerzia dei comuni nel richiedere l’assegnazione dei beni confiscati alle mafie, dice NO al far finta di niente o al si è sempre fatto così, dice NO all’usura e la combatte, dice NO al lavoro nero e al caporalato e denuncia, dice NO all’inquinamento ambientale e vigila, dice NO alla creazione di quartieri in cui nessuno andrà mai ad abitare, dice NO al malaffare.
Ritengo che la legalità sia il pilastro numero uno da cui prescinde il resto, se manca questo possiamo parlare di tutto ma sarà puramente un esercizio per ascoltarci. Su questo oggi possiamo fare la differenza e essere recepiti come tali.
Se non c’è legalità non ci sono diritti e doveri
Se non c’è legalità vale la legge del più… (forte, ricco, potente)
Se non c’è legalità non c’è la possibilità di premiare il merito
Se non c’è legalità i problemi non saranno mai risolti dai più competenti
Se non c’è legalità non c’è credibilità e fiducia in chi ti rappresenta
Se non c’è legalità non si può mettere tutti sulla stessa linea di partenza e lasciare che ognuno possa dispiegare liberamente il proprio potenziale e le proprie qualità
Se non c’è legalità non potrà mai esserci crescita economica inclusiva, sostenibile, ecologica ed etica
Se non c’è legalità tutti noi valiamo meno!
Se non c’è legalità tu vali meno”.
Ottimo intervento.
Complimenti vivissimi.
Stella Borghi