“Bretella, A22 e Cispadana”, sono priorità

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«Occorre accelerare le procedure di avvio da parte del Governo per avviare in tempi rapidi opere fondamentali come la bretella Campogalliano-Sassuolo, la Cispadana e la terza corsia nel tratto Modena-Verona della A22».

E’ quanto espresso dal presidente della Provincia di Modena Gian Domenico Tomei, martedì 1 giugno, al presidente del Consiglio Mario Draghi in visita nel comprensorio ceramico di Fiorano Modenese, insieme al presidente della Regione Stefano Bonaccini.
Per Tomei, infatti «queste infrastrutture rappresentano una grande opportunità di ripresa per l’intero sistema produttivo locale, duramente colpito dal lockdown», per questo è necessario «riuscire a rimuovere tutti gli ostacoli che oggi impediscono l’avvio di questi cantieri. Sappiamo quanto sia importante – sottolinea – innescare processi virtuosi, che affianchino sistemi di mobilità dolce a infrastrutture moderne, nella logica di una intermodalità efficiente e rispettosa dell’ambiente, ma che ci garantisca competitività su scala globale».

Il presidente Tomei si è confrontato col premier Mario Draghi nel corso di una visita agli stabilimenti di un complesso produttivo del distretto ceramico, dopo essere stato, precedentemente, presso il tecnopolo di Bologna, in cui ha visitato il data center del “centro europeo per le previsioni metereologiche”.

Sullo sblocco delle grandi opere del territorio modenese il presidente Tomei aveva scritto una lettera al premier Draghi lo scorso 10 maggio, nella quale sottolineava anche quanto «la recente scelta di un’area compresa fra Modena e Reggio Emilia per la realizzazione di un nuovo e importante insediamento industriale legato all’automotive, rappresenta una ulteriore dimostrazione di quanto sia strategico il territorio compreso fra Modena, Bologna e Reggio Emilia. Basti pensare – scriveva Tomei – che i distretti ceramico, packaging, biomedicale, meccanico, automotive, agroalimentare, concentrano in questo territorio quasi il nove per cento dell’export nazionale utilizzando una rete viaria non all’altezza e che da troppi anni attende di essere ammodernata, per garantire competitività al sistema produttivo».