Aterballetto, ‘Wolf di Hofesh Shechter e L’eco dell’Acqua’

Alla Fonderia, sede della Fondazione Nazionale della Danza-Aterballetto, a Reggio Emilia, continua la rassegna di danza questa volta con la compagnia di casa.
Venerdì 13 aprile ore 20.30 Aterballetto presenta Wolf di Hofesh Shechter e L’eco dell’Acqua di Philippe Kratz.
 
“Wolf”
 
Quasi 7.106 lingue dividono la razza umana. Circa 3,8 miliardi di anni di evoluzione separano tutte le forme di vita sulla Terra.
 
Questa sera, tutte queste barriere crolleranno. Questa sera, 3,8 miliardi di anni di evoluzione si dissolveranno al ritmo di un tamburo. Questa sera, 7.106 lingue moriranno.
Lasciatevi catturare dall’umorismo e dalla forza di questa nuova creazione di Hofesh Shechter, adattamento di una precedente opera, creata appositamente per e ispirata dai ballerini di Aterballetto.
 
“Questo coreografo di origine israeliana è una delle punte di diamante della scena della danza britannica, creatore di opere piene di energia cruda e viscerale, realizzate su colonne sonore percussive che compone lui stesso.” 
 
The New York Times
 
“L’eco dell’acqua”. Non soltanto il tempo scivola via. Come l’acqua, secondo Goethe, anche l’anima dell’uomo. Sempre secondo un avvicendamento reciproco. 
Tra cielo e terra si replica di continuo «il destino dell’uomo». E il corpo? A volte i corpi piovono sui campi come le pesanti nuvole di polvere raccontate da Goethe in una delle sue più belle liriche: Gesang der Geister über den Wassern (Canto degli spiriti sulle acque). Da questa lettura di Goethe e all’episodio dell’abbattimento di un aereo civile in Ucraina da parte di un missile militare nasce L’ECO DELL’ACQUA, nuova coreografia di Philippe Kratz per Aterballetto.
Nella prima parte, è la folla inconsapevole che raggruma in simmetrie complesse l’idea di un’esposizione alla confusione, al disordine. Una figura sospesa e fluttuante sul fondo da prese invisibili prefigura l’annuncio della caduta. Un’idea incombente d’instabilità che nell’intera compagnia tornata in scena diventa incubo. Le immagini raccolgono l’intenzione del movimento e danno ragione alle decisioni dinamiche che i danzatori sono costretti a prendere, mantenuti da una musica esclusivamente funzionale al paesaggio del corpo scenico. Nella frase finale, che ha al centro un soggetto che insiste sulla verticalità del suo spazio, la pluralità del gruppo si aggiunge liberamente al conteggio di questa moltitudine, destinata a seguire non più una logica lineare ma forse evolvendosi in flussi di divenire come fossero spontanee auto-organizzazioni. La riflessione sul destino dell’uomo associata all’immagine dei corpi inconsapevoli che precipitano per aria ha il profilo di un monito allegorico. Non è possibile alcun accesso alla sintonia con il mondo per chi partecipa inconsapevole, soltanto con avidità e senza alcun amore, alle contingenze e alle parzialità dell’esistenza.
 
Mostra degli studenti del Liceo Artistico Chierici. Nella serata del 13 aprile in Fonderia si potranno ammirare gli scatti fotografici degli studenti della 4 E del Liceo Artistico Gaetano Chierici, fatti ai danzatori della compagnia Aterballetto.
25 ragazzi hanno trascorso un’intera mattina con Aterballetto, respirando e catturando con la macchina fotografica gli effimeri istanti dei danzatori. 
Un piccolo progetto per coltivare una nuova generazione di pubblico per la danza e coltivare il talento dei giovani d’oggi.
Da due anni la Fondazione Nazionale della Danza/Aterballetto ha cominciato a collaborare con il Liceo all’interno di ‘Indizi sul corpo’, progetto di filosofia ideato dalla professoressa Mariarosaria Pranzitelli, che ha lo scopo di rimettere al centro il corpo e la sua fragilità, la sua esposizione non "spettacolare" ma archeologica.
 
La mostra, curata dal professore Francesco Costabile, sarà aperta dalle 19.30, a seguire 20.30 lo spettacolo di Aterballetto.