Arpae: mare Adriatico è in gran forma

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Acque limpide, con una trasparenza di 8-9 metri dalla superficie, bassissimi valori di clorofilla e ottima ossigenazione, sia in superficie, sia sul fondo. Il mare Adriatico è in ottima forma, proprio nel momento in cui si annuncia l’apertura per domani, sabato 23 maggio, degli stabilimenti balneari lungo tutta la costa che va dai lidi ferraresi a Cattolica. Non solo: diversi filmati e fotografie scattate nei giorni scorsi mostrano immagini di delfini, tonni ed altre specie ittiche che nuotano indisturbati in un ambiente marino ben conservato e protetto.

Lo certifica l’ultimo rapporto stilato da Arpae (Agenzia regionale per l’ambiente e l’energia dell’Emilia-Romagna) a seguito dei prelievi eseguiti martedì scorso dal battello oceanografico Daphne nella zona di mare che va da Cesenatico a Cattolica. Le temperature delle acque superficiali rilevate variano da un minimo di 18,5°C nelle stazioni più al largo ad un massimo di 20,1°C in quelle più vicine alla costa. Elevata la trasparenza anche in costa, con bassi valori di clorofilla “a”. Pure la salinità è alta, sia in costa, sia al largo, con valori in media intorno ai 36 psu (Practical salinity units). L’ossigeno rientra nella norma in tutte le stazioni.

Anche sul fronte della balneabilità l’Emilia-Romagna è al top. Con il 91,75% dei campioni definiti “eccellenti”, in base alle norme di legge stabilite dal ministero dell’Ambiente e dalla Commissione europea, le acque che bagnano le coste dell’Emilia-Romagna superano, per qualità, sia la media italiana, con il 90%, sia quella europea, che raggiunge l’85%, ma anche Paesi come Spagna e Portogallo, come attesta l’Agenzia europea dell’ambiente (www.eea.europa.eu). Acque sicure, dunque, e con un trend di qualità accresciuto, negli ultimi 4 anni, del 10%.

Intanto prosegue il monitoraggio straordinario dell’Adriatico effettuato da Arpae e Regione Emilia-Romagna, in collaborazione con il Comando generale delle Capitanerie di Porto, su iniziativa del ministro dell’Ambiente, Sergio Costa. La campagna, iniziata il 27 aprile scorso, si concluderà verso la metà del mese di giugno in 18 diverse stazioni. L’obiettivo è individuare la relazione tra le diminuite pressioni antropiche durante il blocco delle attività e degli spostamenti e lo stato degli ambienti marini.

Daphne, la “sentinella” dell’Adriatico. Questa settimana è stata inoltre riattivata l’azione di sorveglianza sulla qualità delle acque marine da parte della Struttura oceanografica Daphne di Arpae, dedicata al controllo dell’ecosistema marino costiero dell’Emilia-Romagna, da Goro a Cattolica, fino al confine delle acque territoriali (circa 20 km al largo). La Struttura è dotata della motonave “Daphne II” per i prelievi e le misurazioni di alcuni parametri delle acque marine (ossigenazione, trasparenza, clorofilla e salinità). Nei laboratori a terra localizzati nei locali del Centro ricerche marine di Cesenatico si analizzano invece altri parametri di riferimento (eventuale presenza di microplastiche, situazione delle comunità pelagiche di fitoplancton e zooplancton, ecc.).

Per quanto riguarda le verifiche sulla presenza di eventuali contaminanti nell’ambiente marino, la struttura Daphne effettua controlli sia nell’acqua, sia nei sedimenti e negli organismi marini, in particolare mitili e pesci. La Struttura coordina per la Strategia Marina (D.lgs 190/10) tutta l’area Adriatica. È operativa da oltre 40 anni, per tutto il periodo dell’anno, ed è un punto di riferimento a livello nazionale per il monitoraggio dell’ambiente marino.