Smog, ancora emergenza a Reggio e Modena

smog traffico via Emilia Ospizio Reggio

In Emilia è rientrato solo parzialmente l’allarme per l’inquinamento atmosferico scattato a inizio settimana. Il bollettino “Liberiamo l’aria” dell’Arpae di mercoledì 13 dicembre, infatti, ha segnalato un miglioramento della situazione in solo quattro delle sei province finora interessate, mentre sulla base di quanto previsto dal Piano aria integrato regionale (Pair) della Regione Emilia-Romagna per la riduzione delle emissioni degli inquinanti più critici (in particolare Pm10 e biossido di azoto) permangono le criticità nelle province di Reggio e Modena.

Il monitoraggio di metà settimana, dunque, ha confermato la situazione da “bollino rosso” nei due territori dell’Emilia centrale. Secondo il modello previsionale, che applica una modalità predittiva basata su un sistema integrato di modellistica meteorologica e di qualità dell’aria e che punta a ridurre gli accumuli di Pm10 intervenendo in anticipo, nei prossimi giorni nelle due province sono attesi ulteriori superamenti del valore limite giornaliero delle polveri sottili nelle stazioni di rilevamento dell’inquinamento atmosferico.

Per questo motivo nelle sole province di Reggio e di Modena le misure emergenziali antinquinamento previste dal Pair resteranno in vigore per almeno altri due giorni, ovvero giovedì 14 e venerdì 15 dicembre, mentre negli altri territori precedentemente interessati (Piacenza, Parma, Bologna e Ferrara) si tornerà alle limitazioni stagionali standard.


Nei comuni Pair delle province interessate (ovvero tutti quelli con oltre 30.000 abitanti, più i tre che hanno aderito volontariamente all’accordo: Rubiera, in provincia di Reggio; Fiorano Modenese e Maranello, in provincia di Modena) alle limitazioni strutturali già previste dal piano standard si sommano anche alcune disposizioni aggiuntive: lo stop alla circolazione dalle 8.30 alle 18.30 di tutti i veicoli diesel fino a euro 5 nei centri abitati; il divieto di sosta con motore acceso per tutti i veicoli; il divieto di combustione all’aperto di sfalci, sterpaglie, residui di potatura e scarti di vegetali di origine agricola; il divieto di accensione di barbecue e falò e di scoppio di fuochi d’artificio; il divieto di uso di biomasse (legna, pellet, cippato o altro) per il riscaldamento domestico (in presenza di impianto alternativo) con classe di prestazione energetica ed emissiva inferiore a 4 stelle; la riduzione delle temperature medie a 19° C (con due gradi di tolleranza) nelle abitazioni e a 17° C (con due gradi di tolleranza) negli spazi commerciali e ricreativi; il divieto di spandimento di liquami zootecnici con tecniche non ecosostenibili.

Nei comuni di pianura con meno di 30.000 abitanti, invece, sono previste tre misure emergenziali: il divieto di uso di biomasse (legna, pellet, cippato o altro) per il riscaldamento domestico (in presenza di impianto alternativo) con classe di prestazione energetica ed emissiva inferiore a 4 stelle; la riduzione delle temperature medie a 19° C (con due gradi di tolleranza) nelle abitazioni e a 17° C (con due gradi di tolleranza) negli spazi commerciali e ricreativi; il divieto di spandimento di liquami zootecnici con tecniche non ecosostenibili.

Le misure emergenziali, come detto, resteranno in vigore almeno fino a venerdì 15 dicembre (compreso), giorno in cui sarà disponibile il nuovo bollettino dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale dell’Emilia-Romagna: l’aggiornamento sullo stato dell’inquinamento atmosferico nelle singole province determinerà in ognuna di esse l’eventuale ulteriore proroga del periodo di validità delle misure aggiuntive oppure, in caso contrario, la fine del regime emergenziale attualmente in atto.



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