Allerta smog in Emilia, altri due giorni di misure emergenziali in quattro province

previsioni superamento Pm10 Emilia Romagna 20 ottobre 2022

A due giorni dalla prima attivazione delle misure emergenziali previste dal Piano aria integrato regionale (Pair) della Regione Emilia-Romagna per la stagione autunnale e invernale, che hanno l’obiettivo di ridurre le emissioni degli inquinanti più critici (in particolare Pm10 e biossido di azoto), il bollettino “Liberiamo l’aria” dell’Arpae di mercoledì 19 ottobre ha confermato lo stato di allerta smog in tutta l’Emilia occidentale.

Il monitoraggio di metà settimana ha evidenziato infatti il persistere di una situazione da “bollino rosso” in provincia di Piacenza, Parma, Reggio e Modena, mentre in provincia di Ferrara l’allerta per il momento sembra essere rientrata.

Secondo il modello previsionale, che applica una modalità predittiva basata su un sistema integrato di modellistica meteorologica e di qualità dell’aria e che punta a ridurre gli accumuli di Pm10 intervenendo in anticipo, nei prossimi giorni sono attesi dunque nuovi superamenti del valore limite giornaliero delle polveri sottili nelle stazioni di rilevamento dell’inquinamento atmosferico dei quattro territori provinciali più a ovest dell’Emilia.

Per questo motivo nelle province interessate resteranno in vigore per almeno altri due giorni – giovedì 20 e venerdì 21 ottobre – le misure emergenziali previste dal Pair dell’Emilia-Romagna.


Nei comuni Pair delle quattro province (tutti quelli con oltre 30.000 abitanti, più quelli che hanno aderito volontariamente all’accordo: Fiorano Modenese e Maranello, in provincia di Modena, e Rubiera, in provincia di Reggio) a tutte le limitazioni strutturali già previste dal piano standard si sommano anche le seguenti disposizioni aggiuntive: lo stop alla circolazione di tutti i veicoli diesel euro 4 dalle 8.30 alle 18.30 nei centri abitati; il divieto di sosta con motore acceso per tutti i veicoli; il divieto di combustione all’aperto di sfalci, sterpaglie, residui di potatura e scarti di vegetali di origine agricola; il divieto di accensione di barbecue e falò e di scoppio di fuochi d’artificio; il divieto di uso di biomasse (legna, pellet, cippato o altro) per il riscaldamento domestico (in presenza di impianto alternativo) con classe di prestazione energetica ed emissiva inferiore a 4 stelle; la riduzione delle temperature medie a 19° C (con due gradi di tolleranza) nelle abitazioni e a 17° C (con due gradi di tolleranza) negli spazi commerciali e ricreativi; il divieto di spandimento di liquami zootecnici con tecniche non ecosostenibili (è permesso, dunque, lo spandimento effettuato con interramento immediato dei liquami e con iniezione diretta al suolo).

Nei comuni di pianura con meno di 30.000 abitanti, invece, sono previste tre misure emergenziali: il divieto di uso di biomasse (legna, pellet, cippato o altro) per il riscaldamento domestico (in presenza di impianto alternativo) con classe di prestazione energetica ed emissiva inferiore a 4 stelle; la riduzione delle temperature medie a 19° C (con due gradi di tolleranza) nelle abitazioni e a 17° C (con due gradi di tolleranza) negli spazi commerciali e ricreativi; il divieto di spandimento di liquami zootecnici con tecniche non ecosostenibili (è permesso, dunque, lo spandimento effettuato con interramento immediato dei liquami e con iniezione diretta al suolo).

Le misure emergenziali rimarranno in vigore almeno fino a venerdì 21 ottobre (compreso), giorno in cui sarà disponibile il nuovo bollettino dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale: l’aggiornamento sullo stato dell’inquinamento atmosferico in Emilia-Romagna determinerà l’eventuale proroga del periodo di validità delle misure o, al contrario, la fine del regime emergenziale in alcune o tutte le province.