Reggiolo, prima stanza degli abbracci

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Un abbraccio per sconfiggere la solitudine e donare un sorriso. Alla casa protetta di Reggiolo nasce la prima Stanza degli abbracci della provincia, uno spazio capace di donare un momento di gioia agli anziani accolti nella struttura comunale. Lo spazio sarà in funzione già dalla prossima settimana e gli accessi saranno pianificati secondo un preciso calendario.

La stanza, voluta dal Comune di Reggiolo e da Coopselios che gestisce la struttura, è in fase di ultimazione ed è stata realizzata con la collaborazione e al supporto tecnico dell’azienda Seven Group di Reggiolo specializzata in strutture in plexiglass.

Lo spazio permetterà alle famiglie di ricongiungersi ai parenti accolti nella casa protetta, dove l’allerta Covid-19 è sempre alta. Un modo per ridurre le distanze imposte dalla pandemia e, allo stesso tempo, donare un momento di gioia agli ospiti e ai loro cari. La stanza è completamente realizzata in materiale plastico e, una volta entrati, i familiari potranno sedere proprio di fronte all’ospite della struttura e dialogare attraverso un interfono. Da due fori in una parete in plexiglass partono due manicotti dotati di guanti monouso che permetteranno di esprimere l’affetto con quel contatto che tanto è mancato dall’inizio dell’emergenza ad oggi.

Dopo il lockdown, alla casa di riposo di Reggiolo, sono riprese le visite all’aperto e a distanza, ma già a ottobre, con l’aumento dei contagi, si è passati alle videochiamate. A novembre la comunicazione è avvenuta invece attraverso l’interfono, lasciando comunque molta tristezza tra gli anziani ospitati nella struttura.

“Con questa stanza – spiega il sindaco Roberto Angeli – abbiamo voluto portare un po’ di gioia nella casa di riposo. In occasione del Natale gli anziani accolti nella struttura sono abituati a un grande pranzo con i familiari. È sempre stato un appuntamento molto atteso, in cui le famiglie si riunivano, si scambiavano auguri, abbracci ed emozioni. Quest’anno non sarà possibile e per questa ragione l’Amministrazione ha pensato di creare questa stanza per riunire le persone care in totale sicurezza. Ogni accesso sarà programmato e, dopo ogni visita, i guanti monouso utilizzati saranno sostituiti e l’ambiente sanificato dal personale di Coopselios”.

Tutto perché un sorriso e il contatto fisico possono fare anche più di una medicina. “Si tratta di un progetto importante per la struttura di Reggiolo – precisa l’assessore alle Politiche Sociali Livia Arioli – e l’obiettivo è quello di ripristinare tra gli anziani quelle percezioni ed emozioni indispensabili per superare le paure e l’isolamento imposti dall’emergenza sanitaria. Proprio ansia e paura possono infatti compromettere in modo significativo lo stato di salute sia fisico che psicologico delle persone, tanto più se anziane e fragili”.