Venerdì 19 gennaio 2024 alle ore 18.30 nella Biblioteca delle Arti (piazza della Vittoria, 5 Reggio Emilia) si terrà l’incontro “Guercino e Reggio Emilia” con la partecipazione di Lorenzo Lorenzini (direttore della Civica Pinacoteca di Cento “Il Guercino”), Angelo Dallasta, (direttore Ufficio Beni Culturali e Nuova Edilizia di Culto, Diocesi di Reggio Emilia e Guastalla), Odette D’Albo (conservatrice delle collezioni d’arte del Credito Emiliano) e Maria Montanari (Musei Civici di Reggio Emilia).Ingresso libero fino ad esaurimento posti
Nell’occasione della recente riapertura, dopo 11 anni, della Civica Pinacoteca di Cento, con un nuovo allestimento che valorizza la più ampia collezione di opere del Guercino al mondo, l’incontro vuole ripercorrere la storia e le vicende delle numerose opere realizzate dal pittore centese per la città di Reggio Emilia, per contribuire alla restituzione della poetica del grande artista. Dopo un breve inquadramento dell’artista da parte del direttore della Pinacoteca di Cento, Lorenzo Lorenzini, gli ospiti illustreranno le vicende delle grandi pale d’altare che ancora oggi sono visibili nelle chiese della città e nelle collezioni private.
Dopo i grandi riconoscimenti romani ottenuti con la decorazione del Casino Ludovisi e con la grande pala del “Seppellimento di Santa Petronilla” per la Basilica di San Pietro, il Guercino,al secolo Giovanni Francesco Barbieri, rientra a Cento, sua città natale: la ricca borghesia reggiana, desiderosa di ottenere opere per il decoro di cappelle di famiglia ed edifici sacri, riconosce nel Guercino la mano di un grande artista e non tarda a elargire importanti commesse.
È in questo clima di fervore culturale, compartecipe delle radici emiliane ed estensi dello stile maturo del Guercino, che giungono a Reggio Emilia tra il 1624 e il 1632 una serie di opere del pittore: dall’imponente “Crocifissione” della Basilica della Ghiara a Reggio Emilia ai tre dipinti della cappella Fiordibelli nel Duomo (due dei quali ora a Toulouse e Rouen), al disperso “Martirio di San Giacomo maggiore” nella chiesa benedettina di San Pietro, all’”Annunciazione” nell’oratorio dell’Invenzione della Santa Croce (ora a Sarasota) cui seguiranno il “San Luca che mostra il dipinto con la Vergine” (già nella chiesa di San Francesco e ora a Kansas City), e il “Sant’Apollinare” della chiesa di Sant’Agostino.
Solo a parziale risarcimento delle tante opere disperse o espatriate ed attualmente conservate in musei stranieri, la nostra città si è arricchita di un’importante quadro attualmente conservato presso la collezione d’arte del Credito Emiliano, una bellissima “Sibilla Cimmeria” databile intorno al 1640.
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Stato di abbandono? Io direi più atti di vandalismo...
Sono sempre più vergognosi senza un briciolo di pudore ,superpagati per scaldare le poltrone e non per risolvere i problemi reali della gente !
La sinistra vuole solo governare non pensa le cose importanti per gli italiani anche se non è in grado di farl: pur di avere voti […]