Affitti in nero agli studenti, 1.900 casi sospetti in tutta la regione

Guardia di Finanza di Reggio Emilia citofono

Sono salite a 1.900, in tutta l’Emilia-Romagna, le posizioni sospette di proprietari di case che affittano a studenti non pagando le tasse. Indagate per falso e truffa anche alcune persone per aver intascato indebitamente contributi, falsificando le richieste di borse di studio per gli alloggi, intestandole a studenti e persone ignare. Sono i risultati, illustrati questa mattina a Bologna, della collaborazione attivata nei mesi scorsi tra Guardia di finanza, Università di Bologna, Modena-Reggio Emilia e Ferrara, l’Agenzia delle entrate e l’Agenzia regionale per il diritto agli studi superiori (Ergo).

Le posizioni sospette – poco più di 600 delle quali solo a Bologna e circa 300 relative a B&B  – sono state individuate grazie all’incrocio dei dati sulle registrazioni dei contratti, le iscrizioni negli atenei, le utenze domestiche e le richieste alle Ausl per il medico di base. Ora i reparti della Guardia di finanza stanno inviando agli studenti dei questionari con l’obiettivo di approfondire le eventuali irregolarità.

Le attivitò di verifica, intanto, hanno portato anche a scoprire la concessione di circa 1 milione di contributi all’alloggio a persone che non ne avrebbero avuto diritto, tra cui studenti stranieri iscritti agli atenei che avrebbero presentato una documentazione falsa sia rispetto alla propria posizione economica sia a quella anagrafica. Questo filone ha portato ad indagare diverse persone per falso, truffa e, in alcuni casi, anche associazione a delinquere. Già 350.00 euro di finanziamenti sono stati revocati da Ergo.

Oltre alle attività repressive, la collaborazione tra Gdf, atenei, Regione e Agenzia delle entrate prevede anche una campagna di comunicazione volta a prevenire i fenomeni che riguardano il grave problema della casa per gli studenti.