Modena, in piazza centinaia No Green pass

No green pass Modena

Sabato 19 settembre centinaia di persone si sono ritrovate al parco Novi Sad di Modena, nonostante la pioggia, per protestare contro il green pass, sostenendo che il sistema delle certificazioni verdi Covid-19 “non è la soluzione alla pandemia, ma solo uno strumento di repressione e discriminazione, che divide tra cittadini di serie A e di serie B”. Erano presenti anche studenti e studentesse dell’Università di Modena e Reggio, che sono intervenuti per sottolineare che “studiare è un diritto che deve essere garantito a tutte e tutti, senza sottostare a nessun lasciapassare”.

Alla manifestazione ha aderito anche il gruppo “Scuola, Libertà e Costituzione” di Reggio, composto da lavoratori del settore scolastico (insegnanti, educatori, personale Ata) di tutta la provincia reggiana: “Siamo intervenuti anche a proposito di quella violenza tanto sbandierata dai media, per cui ci chiediamo: non è violenza mettere gli uni contro gli altri, additare come criminali persone che stanno agendo nel rispetto delle leggi? Non è violenza chiamarci idioti, sorci, parassiti, scrocconi? Non è violenza spaventarci con la minaccia della perdita di un’assistenza sanitaria che paghiamo come tutti gli altri? Non è violenza titolare le prime pagine di giornali con “caccia all’uomo” e “tolleranza zero”? Tolleranza zero nei confronti di cosa e di chi? Di medici, docenti, educatori e adesso lavoratori di tutti i settori pubblici e privati che stanno semplicemente esercitando un loro diritto, un diritto legittimo giacché ripetiamo e sottolineiamo non esiste alcun obbligo vaccinale…”.


“Ribadiamo – ha proseguito il gruppo Slc – che per noi la soluzione c’è: investire nella scuola e nella sanità pubblica, nei servizi. Che significa: più medicina territoriale, più posti negli ospedali, edilizia scolastica e nuovi contratti per i docenti, più mezzi pubblici. Perché non accettiamo di veder scaricata sui singoli la responsabilità di una gestione criminale della pandemia e ci aspettiamo che lo Stato, oltre a chiedere ai singoli di prendersi cura della comunità, se ne prenda cura esso stesso, costruendo infrastrutture che tutelino i diritti e il futuro di tutte e tutti invece che tutelare sempre gli interessi di pochi”.

Nelle prossime settimane, ha spiegato il gruppo “Scuola, Libertà e Costituzione”, “continueremo a coordinarci con i gruppi e i movimenti di Modena e delle altre città dell’Emilia-Romagna per costruire iniziative congiunte e per continuare a far sentire le nostre voci dalle diverse piazze dell’Emilia e di tutto il paese”.