La Fondazione I Teatri di Reggio e il Reggio Parma Festival hanno invitato il fotoreporter Alex Majoli a riflettere sul rapporto tra il teatro e la città e sulle sue possibili interconnessioni per la serie “Opera Aperta”, che sarà presentata in anteprima a Fotografia Europea, il festival in programma a Reggio dal 14 maggio al 4 luglio: la mostra invaderà la città con grandi wallpaper, decine di gigantografie (una trentina di postazioni in tutto tra il centro e le periferie) per generare uno scambio osmotico tra teatro e realtà.
Può la fotografia rappresentare la drammaticità della vita umana? La serie “Opera Aperta” di Majoli riesce, grazie a un sapiente uso della luce di ispirazione caravaggesca, a mostrare quella che David Campany – grande curatore di mostre, artista e scrittore – chiama “la teatralità della vita”: momenti comuni vengono fissati in attimi eterni che sembrano rappresentazioni teatrali.

Un progetto che accompagna il fotografo da otto anni e che ha visto la sua consacrazione nella grande mostra organizzata nel 2019 presso Le Bal, a Parigi, proprio a cura di Campany; un lavoro nato dall’ispirazione di alcuni grandi maestri del teatro sperimentale novecentesco che a Fotografia Europea 2021 trova una sua naturale evoluzione nel confronto con la realtà che fa della “messa in scena” la base della sua produzione: il teatro.
Il progetto con la Fondazione I Teatri è iniziato nel 2020, per poi interrompersi nei mesi del primo lockdown e riprendere all’inizio del 2021, facendo a quel punto entrare in scena (inevitabilmente) anche il virus.







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Custodisco, eredità di mio padre, la collezione quasi completa de "Il quaderno dell'attivista" pubblicazione del Partito Comunista Italiano degli anni quaranta e cinquanta dedicata ai
Attivista = semper mej che lavorer….
Giano bifronte... ipocrisia al top!