A Bologna proteste contro l’aumento dei prezzi dei bus: dal primo marzo sarà la città più cara d’Italia

autobus Bologna Tper stazione

Nei giorni scorsi il sindaco di Bologna Matteo Lepore ha annunciato un deciso rincaro del prezzo dei biglietti dell’autobus: dagli attuali 1,50 euro a 2,30 euro per il biglietto singolo (+53,3%), da 6 a 9 euro per il biglietto giornaliero (+50%) e da 14 a 19 euro per il City Pass da dieci corse (+35,7%). Un aumento che dal primo marzo farà schizzare il capoluogo dell’Emilia-Romagna in testa alla classifica delle città italiane più care per quanto riguarda il prezzo di una corsa del trasporto pubblico locale.

La novità, come era prevedibile, ha scatenato forti proteste in città, con tanti cittadini comprensibilmente contrariati che hanno espresso il proprio malcontento, soprattutto sui social. A placare le polemiche non sono bastate le spiegazioni del Comune, che ha sottolineato come le tariffe dei bus fossero bloccate da ormai sei anni e che ha giustificato l’aumento sostenendo che le risorse aggiuntive saranno utilizzate per far fronte ai tagli e ai mancati finanziamenti del governo e per creare un fondo per la riparazione e l’adattamento climatico.

La questione è finita anche sul tavolo dell’assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, con un’interrogazione della lista di opposizione Rete Civica Elena Ugolini Presidente che ha voluto evidenziare “preoccupazioni riguardo all’impatto di queste decisioni sui cittadini e sull’efficienza del sistema di trasporto pubblico” e che chiede alla giunta de Pascale se non ritenga opportuno posticipare la manovra di aumento delle tariffe almeno fino al termine dei tanti cantieri che in questi mesi stanno interessando la città di Bologna, con evidenti disagi per la viabilità.



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