di Flavia Rossi (per il Gruppo “Dalla parte dei Giardini Pubblici”)
Questa mattina, la prima delle statue delle stagioni (la Primavera) è stata imbragata per essere strappata dai Giardini Pubblici di Reggio Emilia, da dove, assieme alle altre sue compagne, verrà portata ad abbellire il Viale Umberto I. Decisione presa dall’alto. A me sembra la metafora della fine di un’epoca. Il segno della impossibilità-incapacità di costruire un reale nuovo modo di intendere la vita di una città.
La prima statua se ne va. Nel silenzio di una calda mattina d’estate. Senza pubblico. Senza autorità ad accompagnarne il viaggio. Fra gli alberi che l’hanno per lungo tempo osservata, (dove altro meglio infatti avrebbe potuto stare, se non in un Giardino, la Primavera, insieme a Estate, Autunno, Inverno?) cosa riempirà quel vuoto?
La riqualificazione del Parco inizia così: spostando le statue delle quattro stagioni.
Non so quale nuova stagione ci attende ai Giardini Pubblici. Non so.
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Continuate a circondare il centro di parcheggi a pagamento, è l'unico motivo per cui non ci entro mai. Pagare per poi camminare.