“Bene l’intervento del governo calmierando i prezzi con questi 25 centesimi”, ma sul rialzo dei prezzi dei carburanti “non è corretto mantenere accise relative a calamità naturali di 70, 80 anni fa”, che incidono sul prezzo per circa 40 centesimi al litro. Per questo “andrebbero tagliate una volta per tutte, al di là dell’intervento che si è fatto adesso”.
Lo sostiene Vincenzo Paldino, presidente di Udicon Emilia-Romagna, per affrontare il caro-benzina cominciato con lo scoppio della guerra in Ucraina. Seppur giudicando positivamente la mossa del governo di ridurre di 25 centesimi i prezzi al distributore, questo risolverà solo momentaneamente il problema, che “va a impattare n modo prepotente sulla vita dei cittadini”, non solo degli addetti ai lavori. Infatti, “ci sono le proteste ovviamente sacrosante delle categorie, però se noi immaginiamo i danni che stanno subendo i cittadini, passivamente in questo caso perchè sono l’anello finale di una catena su tutti gli aumenti, carburanti compresi, beh immaginiamo che il danno maggiore sia proprio quello dei cittadini-consumatori”. A tutto questo, secondo il numero uno di Udicon, bisogna rispondere intervenendo sulle accise.
“Bisogna che lo Stato dia un segnale di correttezza ai cittadini. Non è corretto tenere accise di situazioni avvenute 70, 80 anni fa. Questo va anche a disgregare il rapporto fiduciario tra Stato e cittadino”. In questo caso “le accise ci sembrano veramente sproporzionate rispetto al costo della benzina, parliamo di circa 40 centesimi”. Per questo “al di là dell’intervento che si è fatto adesso andrebbero tagliate una volta per tutte”, conclude Paldino parlando alla ‘Dire’.
(Dire)
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