I carabinieri del nucleo ispettorato del lavoro di Reggio, nel corso di una serie di controlli (suggeriti anche dal prefetto reggiano Iolanda Rolli) per il contrasto al lavoro nero, al caporalato e all’utilizzo di manodopera clandestina, hanno individuato in un autolavaggio di Reggio un lavoratore senza documenti e impiegato “in nero”.
Per questo motivo la titolare dell’attività, una donna di 48 anni di Reggio, è stata denunciata alla procura reggiana con l’accusa di occupazione di manodopera clandestina. All’arrivo dei militari erano al lavoro cinque operai, uno dei quali è risultato sprovvisto di regolare permesso di soggiorno (e quindi clandestino, secondo la legge italiana) e senza contratto.
L’attività dell’autolavaggio è stata immediatamente sospesa. L’imprenditrice, oltre alla denuncia, è stata anche sanzionata con una multa di oltre cinquemila euro. La ripresa delle attività è ora subordinata alla regolarizzazione del dipendente “in nero”, al versamento dei contributi finora evasi e al pagamento della sanzione.
Ultimi commenti
gentile Pippo, non sono riuscito a farLe cogliere la sottesa ironia: nelle mie intenzioni NON era un post PRO-PD scritto da un piddino... piuttosto voleva
Buongiorno Signor Arturo, era una risposta di amara ironia. Certo l'elettore piddino tiene ufficialmente molto all'antifascismo però, dato che si vota anche col portafoglio, pensa pure […]
però nella sua risposta non capisco fino a che punto sia serio o scherzoso...