Il ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi, parlando a margine dell’evento di apertura dell’iniziativa La Repubblica delle Idee in corso a Bologna, ha confermato che allo stato attuale “non c’è e non abbiamo in mente di procedere” con l’ipotesi di rendere obbligatorio il vaccino contro il nuovo coronavirus per gli insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado, proposta che era stata avanzata nelle scorse ore anche dai dirigenti scolastici.
Per il momento, ha aggiunto, il ministero si limiterà a “un fortissimo appello alla solidarietà collettiva”. Sulla stessa linea anche la sottosegretaria all’istruzione Barbara Floridia, che ha invitato tutti i docenti italiani “a procedere con la vaccinazione, soprattutto quelli dei territori in cui la percentuale di professori vaccinati è bassa”.
In ogni caso, ha anticipato la sottosegretaria Floridia, “credo ci siano tutte le condizioni perché a settembre la scuola riparta in presenza”. Sul tema della didattica in aula si è esposto anche lo stesso ministro: “La scuola italiana è in cammino. Non è che il ritorno in presenza è un problema solo del governo: tutti dobbiamo lavorare per tornare alla normalità. Io – ha concluso Bianchi – sto facendo la battaglia per la presenza, ma ognuno ha una responsabilità. Il Comitato tecnico-scientifico ci dice che ci sono ancora problemi sanitari: ci devono dire loro cosa succede se ci sono dati sui livelli vaccinali”.







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Il senso di colpa pere essere stati comunisti italiani gioca brutti scherzi. Caro Maurizio il tuo articolo è assai confuso pieno di equivoci. Il desiderio […]
In effetti mezza europa è guidata da governi ultranazionalisti...dall'ipernazionalismo al nazismo il passo è breve...un percorso strano per quella che doveva diventare un'unione europea...
bravo, adesso torna nella tua grotta e lascia perdere gli architetti....