Spi-Cgil Emilia-Romagna: “No a un lockdown imposto su base anagrafica solo per gli over 60”

Giovanni Toti presidente Regione Liguria

Domenica primo novembre il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti ha pubblicato un tweet che ha fatto discutere:


Tra le voci di protesta che si sono immediatamente levate (nonostante il parziale dietrofront dello stesso Toti, che ha sostenuto che “il senso del tweet, che appartiene a un ragionamento più ampio, è stato frainteso”) c’è stata anche quella di Bruno Pizzica, segretario generale della sigla Spi-Cgil Emilia-Romagna, secondo cui “l’idea di un lockdown imposto su base anagrafica, secondo alcuni dagli over 60 in su, torna periodicamente all’attenzione”, ma “una scelta generalizzata in questo senso, assunta senza alcun riguardo alle effettive condizioni delle persone, presenta molti dubbi di costituzionalità e costituirebbe un’ulteriore dimostrazione di una politica non in grado di misurarsi con la realtà demografica del Paese e che si illude di poterla risolvere per scorciatoie”.

“Cosa si è fatto – si è chiesto Pizzica – per mettere in sicurezza le strutture per anziani dopo che l’epidemia ne ha evidenziato la fragilità? Cosa si è fatto in Liguria, regione più vecchia d’Italia, e nelle altre regioni?”.

Per il segretario generale dello Spi-Cgil emiliano-romagnolo “c’è un ulteriore punto da sottolineare: se si bloccano gli anziani, si blocca un pezzo fondamentale di Paese, quello che si regge sul welfare familiare e sul volontariato sostenuto per intero da donne e uomini anziani; e ancora, quante donne sono in condizioni di lavorare perché “ci pensano le nonne?” (almeno un milione, secondo le nostre stime) e possono così contribuire allo “sforzo produttivo?” Prenderemo atto delle decisioni del governo, ma non rinunceremo a rappresentare e difendere le ragioni e la dignità delle persone anziane in ogni modo possibile”.