Nessun messaggio in codice sulle nuove piattaforme digitali: una telefonata e consegna a domicilio, anche sul posto di lavoro. Funzionava così l’attività di due ‘pusher’, due fratelli albanesi, un 37enne e un 33enne residenti a Scandiano, nel Reggiano – finiti agli arresti domiciliari per spaccio di stupefacenti al termine di un’operazione condotta dai Carabinieri di Castelnovo Monti e Castellarano.
Nel corso delle indagini i militari hanno documentato un migliaio di cessioni di cocaina e un quinquennio di spaccio. Ai due protagonisti della vicenda sono state sequestrate anche le auto – una Citroen C3 e una Opel Corsa – usate per recapitare ai ‘clienti’ le loro ordinazioni.
L’attività degli uomini dell’Arma ha avuto l’importante svolta alla fine dello scorso agosto con l’arresto di uno dei due fratelli, il 37enne, sorpreso spacciare una dose di cocaina all’interno dell’officina di un cliente dove si era recato per la consegna dello stupefacente. L’uomo era stato trovato in possesso di 20 dosi di cocaina, contante per oltre 1.500 euro e due smartphone per i contatti con i clienti. A casa dell’arrestato, poi, sono stati sequestrati due bilancini di precisione, ulteriori 13 grammi di cocaina in sasso, sostanza da taglio e un’agenda con appunti contabili. Gli sviluppi investigativi sull’arresto in flagranza di reato hanno portato a ricostruire un quinquennio di spaccio da parte del 37enne e ad accertare che nell’ultimo anno ‘l’attività era condotta con il concorso del fratello.
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gentile Pippo, non sono riuscito a farLe cogliere la sottesa ironia: nelle mie intenzioni NON era un post PRO-PD scritto da un piddino... piuttosto voleva
Buongiorno Signor Arturo, era una risposta di amara ironia. Certo l'elettore piddino tiene ufficialmente molto all'antifascismo però, dato che si vota anche col portafoglio, pensa pure […]