“Ci sono tutte le condizioni tecniche e sanitarie per far ripartire i cantieri edili in sicurezza per i lavoratori e i cittadini. Ciò che manca è la volontà politica del Governo di dar vita ad un piano di opere pubbliche e di sburocratizzare le procedure di affidamento che frenano lo sviluppo di un settore strategico per la ripresa economica nazionale. Si lavori subito a protocolli di sicurezza specifici per i diversi comparti del settore, dalle imprese artigiane e cantieri di piccole dimensioni alle grandi infrastrutture e opere pubbliche”.
Lo afferma Benedetta Fiorini, deputata di Forza Italia e segretario della Commissione Attività produttive della Camera.
“Per dare una boccata di ossigeno ad un settore in cui operano 500mila imprese con 2,7 milioni di addetti – aggiunge Fiorini – bisogna pagare i lavori eseguiti con un SAL (stato avanzamento lavori) emergenziale subito e in seguito SAL mensili a regime. Ci sono, infatti, 6 miliardi di euro di risorse già stanziate per i cantieri su tutto il territorio nazionale che però sono inutilizzate. Sono soldi destinati proprio alla liquidazione di stati avanzamento lavori per opere già realizzate, quindi già accantonati e disponibili e non fondi aggiuntivi di cui attendere erogazione alle stazioni appaltanti, ma già presenti nelle casse dei vari Enti locali, che però sono inspiegabilmente fermi. È necessario sbloccarli con la massima urgenza per far ripartire le opere, l’edilizia e tutto l’indotto. Purtroppo – conclude Fiorini – non c’è piena consapevolezza che le infrastrutture e l’edilizia rappresentano un volano imprescindibile per il Paese, per far ripartire filiere vastissime composte da tantissime piccole, medie e grandi imprese italiane”.
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