"Smentisco tutto": ha risposto così, con due parole, il procuratore generale di Bologna Ignazio De Francisci, interpellato sull’indiscrezione – riportata dalla stampa bolognese – secondo la quale l’inchiesta sui mandanti della strage del 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna non sarebbe più contro ignoti.
Stando ai rumors, ora smentiti da De Francisci, la procura generale (che nei mesi scorsi ha avocato a sé il fascicolo mandato verso l’archiviazione dalla procura ordinaria) avrebbe iscritto alcuni nomi nel registro degli indagati dopo aver sentito testimoni e aver fatto rogatorie in Svizzera sui conti correnti riconducibili al capo della loggia P2 Licio Gelli, morto nel 2015 e condannato per i depistaggi sulla strage. Gli indagati, sempre secondo l’indiscrezione poi smentita, sarebbero dunque state persone gravitanti intorno allo stesso ex Venerabile. All’indagine lavorano i carabinieri del Ros, la Digos e la Guardia di Finanza.
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