La pandemia è una disgrazia.
Non abbraccio tesi complottiste che vedono una diffusione intenzionale del virus per avvantaggiare quello e quell’altro potere. Anche se un lato del potere cercherà di gestire il nuovo ordine a proprio vantaggio.
Non m’incantano visoni apocalittiche del tipo ‘castigo divino’ e nemmeno visoni cosmiche della natura che si prende la rivincita sulla condotta dissennata dell’umanità. Ciò anche perché nelle grandi catastrofi della storia questo è accaduto da sempre.
Chiarito il fatto che la pandemia è innanzitutto una tragedia, condivido alcune cose che mi sta insegnando.
1 – Siamo tutti collegati. La libertà individuale non è illimitata. Ogni comportamento personale, anche piccolo e quotidiano, produce effetti sulle persone che vivono accanto a me.
2 – Il mondo nel quale ho vissuto sembrava fatto per muoversi alla massima velocità, sempre. Il ritmo al quale viviamo non è una inarrestabile necessità. È una scelta.
3 – Era già disponibile tutta la tecnologia che serve per alleggerire gli spostamenti fisici per lavoro, le perdite di tempo per raggiungere alcune riunioni, i costi per carburanti e mezzi di trasporto, l’intasamento e il conseguente inquinamento delle città.
4 – Il progressivo disinvestimento nella ricerca, nella prevenzione e nella cura per il benessere delle persone (di tutte le persone) è una sciagura che abbiamo fatto finta di non vedere.
5 – Restiamo esseri fragili e precari mentre le supertecnologie ci avevano dato l’illusione di essere invincibili e onnipotenti su questo pianeta.
6 – La morte fa parte della vita.
7 – Pur vivendo connessi H24 con dispositivi e tecnologie varie non è sacrificabile il contatto quotidiano e fisico con le altre persone, con la nostra città, con la natura.
8 – La liberta individuale e collettiva non è un bene sacrificabile ma non è un bene acquisito una volta per tutte. Continua ad essere il prodotto delle nostre scelte individuali e collettive.
9 – La vita delle persone è importante sempre. Non esistono vite di serie A, di serie B e di serie C. Così come non sono per noi accettabili modi disumani per congedarsi dalle persone care e dai nostri simili tutti.
10 – La vita può essere bella e contiene senso non solo in relazione alla quantità di cose che facciamo e di funzioni che sappiamo svolgere ma specialmente per la qualità delle cose che siamo.
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