Il cardinale Matteo Zuppi è tornato a Bologna da presidente Cei, accolto da un grande applauso e da un grande sostegno di tante persone, fra le quali il sindaco Matteo Lepore, alla partenza della ‘Run for Mary’, una corsa non competitiva che fa parte della settimana di celebrazioni della discesa in città della Madonna di San Luca.
“Sono tornato a casa – ha detto – se non c’è una casa non c’è tutto il resto, sarò un po’ a Bologna e un po’ a Roma, poi girerò: ma Bologna è una bellissima casa”.
“Il pensiero è sempre per le vittime, il loro dolore è la prima preoccupazione”.
Per questo la Cei renderà noti i dati sul fenomeno della pedofilia e sulle azioni avviate nelle diocesi entro il 18 novembre.
Lo ha annunciato il nuovo presidente della Conferenza episcopale italiana, il cardinale Matteo Zuppi, nella conferenza stampa al termine dell’assemblea generale. “Lo dobbiamo”, “la Chiesa è dalla parte delle vittime”, “non c’è nessuna volontà di copertura”, assicura l’arcivescovo di Bologna.
Un passo importante, in un pacchetto di cinque azioni da mettere in campo per la tutela dei minori. Ad analizzare i dati della Congregazione per la Dottrina della Fede saranno due istituti universitari indipendenti. Ma per le vittime di pedofilia parlare di vera e propria svolta sembra presto.
Innanzitutto il periodo di tempo sul quale si svolgerà l’indagine, dal 2000 al 2021, lascia fuori i tanti casi del passato. Inoltre manca – è stato sottolineato dalle vittime – tutta la parte relativa ad eventuali risarcimenti. Per Francesco Zanardi de La Rete L’Abuso la Chiesa “deve aprire gli archivi e darli allo Stato. Oggi di fatto sia lo Stato, sia la Chiesa lasciano questi poveri sopravvissuti a sbandare. Questa situazione è unica in Europa”.
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Solo un cieco e incapace di analizzare gli avvenimenti potrebbe dire che la russia non ci minaccia. Ci sono confini riconosciuti a lavello internazionale che […]