“I portici sono la città che si fa casa e la casa che si fa città, accoglie e ci accoglie”. Il vescovo di Bologna, il cardinale Matteo Zuppi, esprime così la sua gioia per il riconoscimento dell’Unesco dei portici di Bologna patrimonio dell’umanità, ringraziando tutti quelli che hanno permesso il risultato e tutti coloro che si impegnano per custodirli e renderli vivi.
“Questo riconoscimento – dice Zuppi – è una buona cosa. I portici esprimono anche nell’architettura il luogo dell’accoglienza e della fraternità, dell’incontro e della vicinanza, dove tutti sentono una protezione e possono camminare insieme”.
E pensando a quel tratto più lungo che sale alla Madonna di San Luca ha aggiunto: “È così caro ai bolognesi, sentito e vissuto da tutti, è un luogo che ci unisce verso il punto più alto e spirituale di Bologna. Rappresenta il nostro ‘cammino di Santiago de Compostela’ dove tutti sono aiutati a camminare, a salire, a cercare e, come pellegrini, ad ammirare quella bellezza”.
Pure Papa Francesco, ricorda la diocesi, in occasione dell’incontro internazionale “Ponti di Pace” svoltosi a Bologna nell’ottobre 2018, rispondendo all’invito degli organizzatori e dell’Arcivescovo, inviò un messaggio ai partecipanti ai lavori dove evocava proprio i portici “come singolare architettura della città” che invita ancora oggi a “creare connessioni che portino a incontri reali, legami che uniscano, percorsi che portino a superare conflitti e asprezze”.
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Là Cgil pensi ai soldi spesi da Landini x la comunicazione e ai suoi dipendenti licenziati e poi può parlare
Spero non fosse Max Mara
Condivido la succinta ma chiara analisi del Signor Campani. Saltando di palo in frasca, credo di riconoscere in lui un mio esemplare alunno di prima media