I carabinieri della stazione forestale di Viano, in provincia di Reggio, hanno avviato le indagini a carico di ignoti dopo che lo scorso 4 giugno un cittadino aveva segnalato il ferimento di un’aquila reale (Aquila Chrysatos), trovata gravemente ferita in un campo adiacente a via Sorriva in località San Giovanni di Querciola.
I presunti bracconieri, ancora non identificati, sono ricercati per i reati di tentata uccisione, distruzione, cattura, prelievo, detenzione di esemplari di specie animali o vegetali selvatiche protette (art. 727 bis del codice penale) e per l’esercizio di attività di caccia in periodo di divieto (art. 30 comma 1 lett. a della legge 157/1992).
Il rapace, infatti, appartiene a una specie protetta, tutelata ai sensi della direttiva 2009/147/CE, la direttiva europea per la conservazione degli uccelli selvatici. Il tentativo di uccisione dell’esemplare di aquila reale, stando a quanto finora accertato, sarebbe avvenuto in un periodo di assoluto divieto di caccia.
Il referto veterinario ha confermato che il ferimento dell’animale è stato causato da un’arma da fuoco, dunque per mano umana: i carabinieri forestali di Viano hanno quindi proceduto al sequestro probatorio del pallino da caccia in piombo, che è stato rimosso dall’ala del rapace durante l’intervento d’urgenza effettuato dal medico veterinario che ha salvato l’aquila.
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che forza i reggiani! inarrestabili e inamovibili, brontolano per 5 anni e poi via testa bassa e pedalare! certo che il primo che dice qualcosa
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