Il Partito Democratico è intervenuto sul tema dei vaccini sostenendo che si debba accelerare la campagna di vaccinazione “per rispondere non solo all’emergenza sanitaria in atto ma anche a quella socio-economica”, e questo “lo si può fare rendendo libera la produzione dei vaccini nei singoli Stati”.
Nel corso dell’ultima direzione del partito è stato assunto un ordine del giorno – presentato dal consigliere regionale reggiano Andrea Costa come primo firmatario – in cui si chiede a parlamentari e iscritti dem “di far sentire la loro voce, al pari di tutti i cittadini europei, per richiedere alla Commissione Europea di rendere vaccini e cure anti-pandemiche accessibili gratuitamente aderendo all’iniziativa No Profit on Eu pandemic“.
Per farlo è necessario raccogliere un milione di firme da tutta Europa per chiedere che, in base al trattato sul funzionamento dell’Unione Europea, “si garantisca che i diritti di proprietà intellettuale, compresi i brevetti, non ostacolino l’accessibilità o la disponibilità di qualsiasi futuro vaccino o trattamento contro il Covid-19; la legislazione dell’Ue in materia di esclusività dei dati e di mercato non limiti l’efficacia immediata delle licenze obbligatorie rilasciate dagli Stati membri; si introducano obblighi giuridici per i beneficiari di finanziamenti dell’Ue per quanto riguarda la condivisione di conoscenze in materia di tecnologie sanitarie, di proprietà intellettuale e/o di dati relativi al Covid-19 in un pool tecnologico o di brevetti; si introducano obblighi giuridici per i beneficiari di finanziamenti dell’Ue per quanto riguarda la trasparenza dei finanziamenti pubblici e dei costi di produzione e clausole di trasparenza e di accessibilità insieme a licenze non esclusive”.
“Un impegno e una battaglia – ha concluso il partito di Zingaretti – che il Pd con i suoi parlamentari europei e nazionali, con i suoi amministratori e con i suoi iscritti si assume a tutela della salute di tutti”.
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Là Cgil pensi ai soldi spesi da Landini x la comunicazione e ai suoi dipendenti licenziati e poi può parlare
Spero non fosse Max Mara
Condivido la succinta ma chiara analisi del Signor Campani. Saltando di palo in frasca, credo di riconoscere in lui un mio esemplare alunno di prima media