Tra gli starnazzi di un ceto politico mediamente ignorante e ormai trascinato nella deriva della costante volgarità social, occorre sostenere e nutrire una visione politica razionale, non fanatica, realistica e improntata al buonsenso. Va detto con chiarezza: chi si sforza di usare la ragione oggi soffre un senso di profonda estraneità. L’ignoranza vince.
La democrazia italiana vive una gravissima crisi che i partiti fingono di deprecare: un italiano su due ha smesso di votare, e il calcolo delle percentuali pone in secondo piano questo abnorme dato dell’astensione. Quale democrazia sarebbe quella che con i voti di un elettore su quattro è a tal punto irresponsabile da festeggiare in pompa magna risibili presunte “vittorie”? Non si tratta di un tema fondamentale per tutti, a iniziare dal Capo dello Stato? E come non capire che astensione significa completa sfiducia nelle istituzioni, disgregazione dello Stato e della società, e di conseguenza progressivo allontanamento dei giovani migliori, paura del futuro, scoraggiamento, distanze sociali?
Gli italiani hanno smesso di procreare, e questo è un problema. Le città sono sotto scacco di una criminalità dilagante. Le imprese, che soffrono una crisi di produttività, anziché essere sostenute da politiche favorevoli vengono messe sul banco degli imputati. È il paradosso di questi referendum costruiti dall’asse Schlein-Landini: una sinistra polverosa che non vede la realtà e che pensa che benessere, lavoro, ricchezza condivisa nascano sotto i cavoli, per non dire dalla lotta di classe.
Gli sciagurati che hanno messo a debito superbonus, reddito senza lavoro e banchi a rotelle dettano legge a questo cosiddetto funambolico “campo largo”. I pochi riformisti sopravvissuti contano zero, a sinistra come a destra. Gli altri? Smaniosi carrieristi passano le giornate su X, nei residui insopportabili talk show televisivi, oppure sul decantato “territorio”, dove di norma si fanno fotografare dal social media manager per postare su Instagram, anche senza folla, perché la folla non c’è più. Ci sono individui e famiglie postmoderne nelle quali il maschio bianco etero è quasi automaticamente un infame fautore del patriarcato moralmente corresponsabile dei femminicidi.
I veri problemi quotidiani degli italiani non vengono affrontati perché questo paese ha perso la direzione ed è diventato preda di cialtroni e avventurieri. Solo le riforme, e non certo le sciocchezze utopistiche o tardo-rivoluzionarie, possono indirizzare una democrazia solida verso approdi più o meno raggiungibili. Qui invece sbraitano tutti, colpevolmente ignorando che basterà un soffio di vento sulle economie mondiali per mandare tutto a catafascio, compresa la nostra ricca regione già locomotiva d’Italia.







Articolo lucidissimo, grazie direttore !!