Editoriale. Un disastro annunciato

inaugurazione Il Mercato Eat&Meet Reggio

Ancora un mese fa ci raccontavano di oltre un milione di visitatori l’anno, praticamente un successone, quando chiunque ci fosse entrato non aveva potuto che osservare con i propri occhi la più assoluta desolazione. Inaugurato in pompa magna nell’aprile 2023, con in testa il sindaco Vecchi e assessori più o meno delegati, in un clima di festa e di grande ottimismo, il rinnovato ma mai decollato Mercato Coperto nel cuore del centro storico reggiano nasceva con grandi ambizioni, prima fra tutte il recupero di quella funzione di hub per il commercio alimentare in città destinato a invertire la tendenza al declino e al progressivo disfacimento del tessuto urbano.

I più si accorsero, in buona fede, che quel tipo di proposta giunta da una società portoghese denominata Sonae Sierra di reggiano e di alimentare aveva ben poco. Junk food, caramelle, spazi ancora vuoti, baretti senza identità. Ma soprattutto: zero mercato. Nessun negozio che proponesse verdura, frutta, cereali, alimenti freschi, o che si distinguesse per qualità, bontà e fantasia.

Che l’operazione fosse destinata al fallimento era chiaro fin da subito, e da allora lo scrivemmo. Il Comune, al solito, fece orecchie da mercante, stante la ben nota incapacità del pubblico di trovare soluzioni all’altezza del privato, facendo regolarmente finta di niente.

Ora, con ampio uso di ipocrisia, l’assessora al centro storico si felicita pubblicamente per l’uscita del gruppo portoghese, affidando a Rei, società figlia del fallimento Coopsette (che curò la ristrutturazione in stile liberty), il compito di ripartire da zero e avviare l’ennesimo tentativo di “rilancio” del Mercato Coperto. Bondavalli evoca “una forte connotazione reggiana”, il che può significare tutto e niente. Assessora a parte, la patata bolle nelle mani del sindaco Massari, sempre che sia consapevole della situazione. Il tasso imprenditoriale nella sua squadra di governo è zero. Si metta a studiare, o al limite a copiare. Visiti il Mercato Albinelli a Modena, è vicino e funziona benissimo. Sarebbe già abbastanza.




Ci sono 5 commenti

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  1. kursk

    il mercato Albinelli a Modena è un posto stupendo
    sotto molti punti di vista.
    Per molti versi lo era il nostro vecchio Mercato Coperto.
    Questa versione 2.0 si capiva fin dall’inizio che dietro la ristrutturazione di facciata
    non c’era altro….la proposta commerciale era demenziale e lo capiva anche un bambino….

  2. Maurizio

    Mi dispiace ma non avete capito come funzionano queste attività, basterebbe copiare quello di Bologna sicuramente funzionerebbe alla grande

  3. Gianni Vattani

    “Tutto sbagliato, tutto da rifare…”, diceva il leggendario Gino Bartali…

    Dovranno chiudere la baracca nuovamente, rimettere mano al portafoglio e rifare tutto da capo.

    ma non preoccupiamoci del futuro…..con l’esperienza e la visione imprenditoriale della giunta in carica, nascera’ sicuramente un ‘piano industriale’ di grande spessore!

    ….e mi raccomando…attenzione che non arrivi Forza Nuova a prendere il possesso della struttura nel frattempo…mai abbassare la guardia…

  4. Claudio Bigi

    Facciamo un elenco? Silk faw, piscina via melato, l’arena , mercato coperto , e di recente campo di atletica che nemmeno compare nel piano triennale delle opere pubbliche dopo essere stato presentato in pompa magna


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