Ucraina, l’assessore regionale Felicori: “Non è giusto sospendere la rappresentazione di opere russe”

Marco Caselli Nirmal Teatro Comunale Ferrara

L’assessore alla cultura della Regione Emilia-Romagna Mauro Felicori ha criticato la decisione del governo dell’Ucraina di sospendere la messa in scena di opere di autori russi da parte degli artisti ucraini: “Una scelta che ci ha colto di sorpresa, così come credo abbia colto di sorpresa gli stessi artisti. Ne abbiamo preso atto ma, pur detto con responsabilità, la scelta di silenziare Ciajkovskij non appare né giusta né utile. Lo abbiamo rappresentato sia al console che all’ambasciatore ucraino in Italia”.

“Sia chiaro – ha aggiunto Felicori – che non è in alcun modo in discussione la nostra iniziativa di solidarietà sul piano culturale. L’Emilia-Romagna c’è e ci sarà. Ma proprio per questo ci sentiamo in dovere di esprimere in modo nitido il nostro punto di vista, pur consci di chi vive un autentico incubo. Il nostro “no” è rivolto all’aggressione da parte del governo russo, mai e poi mai alla cultura russa, tanto meno a classici che appartengono al mondo e sono senza tempo. Lo so che è più facile dire questo per noi, in questo momento, e quindi lo diciamo con ancora più decisione, anche a beneficio di chi ora può avere più difficoltà a riconoscerlo e a dichiararlo”.

L’Emilia-Romagna, ha sottolineato l’assessore Felicori, “è attivamente al fianco del popolo ucraino aggredito. Nella nostra regione sono accolti circa un quarto dei profughi arrivati in Italia e le famiglie, i Comuni e le Prefetture, la rete del terzo settore e molte imprese si sono mobilitati per tendere una mano e offrire ospitalità e solidarietà a chi scappa dal conflitto. Anche la cultura ha qualcosa da dare e sta facendo la sua parte”.

Dopo l’accoglienza del Circus-Theatre Elysium di Kiev, che ha messo scena il suo “Alice in Wonderland” in tante città dell’Emilia-Romagna, ha ricordato ancora Felicori, “ci siamo prodigati affinché l’Ukrainian Classical Ballet (che avrebbe dovuto portare in scena “Il lago dei cigni”, ndr) potesse esibirsi in quanti più teatri fosse possibile per assicurare ospitalità e lavoro agli artisti, reddito alle loro famiglie, voce alla causa degli aggrediti. La risposta dei nostri teatri è stata generosa ed encomiabile: due spettacoli già tenuti a Ferrara e Correggio, per poi passare a Piacenza, Faenza, Rimini, Cesena con altre date in preparazione. E voglio ringraziarli, anche per questo, ancora una volta”.