Dossetti: aiuti per i profughi di Zhitomir

don Giuseppe Dossetti scuola Vsesvit a Zhitomir

La fondazione Solidarietà Reggiana sta preparando una nuova iniziativa umanitaria per aiutare Zhitomir, città ucraina di circa 250.000 abitanti situata a 110 km a ovest della capitale Kiev. Dopo aver già sostenuto nei mesi passati la scuola locale, adesso l’attenzione è rivolta alle situazioni di maggiore fragilità, con particolare riguardo alla popolazione anziana e in difficoltà economica.

L’obiettivo è quello di far arrivare un pacco di generi alimentari di prima necessità a duecento persone indigenti in occasione del Natale, dopo una richiesta in tal senso arrivata dalla parrocchia francescana locale di San Giovanni di Dukla. Scartata l’idea di inviare un carico di aiuti direttamente dall’Italia, la scelta è ricaduta sull’acquisto di quanto necessario in loco, a prezzi decisamente inferiori (circa 15 euro per ogni singolo pacco). Chi volesse contribuire – anche solo con piccoli importi – a raggiungere il totale necessario può effettuare una donazione sul conto corrente con Iban BPM IT 68 X 05034 12800 000000090000, intestato alla fondazione Solidarietà Reggiana.

“Se poi ci sarà un’adeguata risposta, si potrà proseguire in quest’opera di sostegno”, ha spiegato don Giuseppe Dossetti, presidente del Ceis di Reggio e della stessa fondazione.

La città di Zhitomir ha subìto attacchi aerei nei primi giorni del conflitto che miravano alle installazioni militari, ma sono state colpite anche alcune abitazioni e una scuola che si trovavano nelle immediate vicinanze degli obiettivi. Successivamente c’è stato un periodo di relativa calma, anche perché la strategia dell’aggressione russa si è concentrata nell’est del paese: ma adesso l’esercito russo sta bombardando le centrali elettriche in tutta l’Ucraina, lasciando le città senza energia – e di conseguenza senza acqua né riscaldamento.

“Tutta la popolazione è colpita da questa strategia crudele e illegale (posto che ci sia spazio nella guerra per la legalità), che ha di mira la popolazione civile”, ha sottolineato Dossetti: “Pensate agli ospedali, che dipendono dai gruppi elettrogeni, quando ci sono. Attualmente, con le riparazioni di fortuna, viene assicurato il 35% dell’energia di prima”.

Non solo: nelle regioni orientali dell’Ucraina, cioè nel Donbass, dove la guerra ha distrutto molte infrastrutture e abitazioni, la situazione è ormai compromessa. Di conseguenza c’è una forte emigrazione interna verso le città dell’ovest del paese, considerate più tranquille: Zhitomir è anche uno snodo per raggiungere la zona di Leopoli e la Polonia.

Ufficialmente a Zhitomir risultano diecimila profughi, ma per Dossetti “sembra che siano in realtà il doppio: così le nuove situazioni di necessità si aggiungono alle povertà già presenti. Tra tutte, la più dolorosa è quella della popolazione anziana. Le pensioni sono misere e in più la guerra ha spinto gli anziani a ritirarsi nelle loro abitazioni, aggravandone l’isolamento”. Da qui l’intenzione di intevernire per alleviare, per quanto possibile, le condizioni di vita della popolazione con un gesto di solidarietà reggiana.