Turismo. Fondi dall’Europa, Regione: occasione storica per rilanciare il settore

Riviera Romagna spiaggia alto

Il confronto tra istituzioni e operatori in un seminario online organizzato dal Parlamento europeo e dalla rappresentanza della Commissione europea in Italia assieme alla Regione Emilia-Romagna

“La centralità che ha il comparto turistico nell’economia del nostro Paese e della nostra Regione richiede che il settore sia al centro di una strategia europea. Le risorse del recovery fund (172 miliardi di euro di cui 82 a fondo perduto) che a quanto sembra saranno messe a disposizione anche del turismo rappresentano un’occasione storica per rilanciare questo comparto in relazione con altri ad esso collegati, come ad esempio quello della mobilità e delle infrastrutture”.

È quanto ha ribadito Emma Petitti, presidente dell’Assemblea legislativa, in occasione dell’evento web in diretta dal titolo “Turismo in Emilia-Romagna. Le opportunità di rilancio dall’Unione europea” svoltosi in mattinata. L’incontro è stato organizzato dal Parlamento europeo e dalla rappresentanza della Commissione europea in Italia assieme alla Regione Emilia-Romagna per analizzare le prospettive della ripartenza di un settore strategico per l’economia regionale.

“La stagione turistica è appena iniziata in una situazione davvero difficile – ha aggiunto Petitti – adesso più che mai abbiamo bisogno dell’Europa, dobbiamo fare un salto di qualità con una legge di riforma del settore e aprire un confronto sul tema dei trasporti, della viabilità, delle vie d’accesso, degli aeroporti e dell’alta velocità”.

Focalizzando l’attenzione sul turismo balneare, Petitti avanza l’idea di un progetto che partendo dall’Emilia-Romagna potrebbe coinvolgere tutte le località di vacanza del nostro Paese. Il tutto lavorando su alcuni filoni principali: riqualificazione delle strutture alberghiere (attraverso accorpamenti e ristrutturazioni con l’obiettivo anche della messa in sicurezza sismica); riduzione delle strutture ricettive (in alcune aree del 30%), riqualificazione degli stabilimenti balneari.

“Per raggiungere questi obiettivi – ha sottolineato la presidente – sono necessari interventi legislativi, normativi ed economici: una nuova legge sul demanio che superi le attuali incertezze e il contenzioso con l’Europa; una legge di semplificazione burocratica; norme urbanistiche che recepiscano le possibilità date dalla realizzazione dei condhotel; incentivi agli accorpamenti alberghieri; una legge nazionale che in accordo con la Comunità europea stanzi un contributo a fondo perduto per chi investe nella riqualificazione e ristrutturazione alberghiera; incentivi oppure acquisto da parte del pubblico di strutture ricettive fuori mercato per adibire quelle aree ad altre funzioni di servizio per il turismo (parcheggi, servizi di ristorazione, centri benessere o altro); mutui agevolati per gli stabilimenti balneari e per le attività che vogliono innovare nel commercio e nei pubblici esercizi”.

Petitti ha chiuso lanciando un appello: “Questa pandemia rischia di danneggiare in maniera quasi permanente tutta la filiera del turismo, e anche quella degli eventi. Non ce lo possiamo permettere. Ma la sfida deve essere raccolta da tutti: Governo, Parlamento, Regioni, Comuni e categorie economiche del settore e anche parti sociali”.

Nel corso dell’incontro, al quale sono intervenuti il presidente della Giunta Stefano Bonaccini e l’assessore regionale al turismo Andrea Corsini, hanno portate le istanze del settore alcuni operatori turistici. È seguito il confronto con i deputati europei Mara Bizzotto (ID, Lega), Elisabetta Gualmini (S&D, Pd), Sabrina Pignedoli (NI, M5s) e Carlo Fidanza, capo delegazione Fratelli d’Italia (ECR). Ad aprire i lavori Carlo Corazza, responsabile del Parlamento europeo in Italia, e Antonio Parenti, capo della rappresentanza in Italia della Commissione europea.