“Liberarsi dell’antifascismo”, 47 avvocati reggiani contro Della Capanna: se ne vada

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Un gruppo di 47 avvocati reggiani chiede con una lettera la rimozione dalla carica di presidente dell’Ordine degli avvocati di Enrico Della Capanna. Al centro delle polemiche le parole dell’altro giorno da parte dello stesso Della Capanna che ha chiesto di “liberarsi dall’antifascismo”, un invito giudicato da chi lo contesta del tutto fuori luogo e inappropriato.

La lettera di un gruppo di avvocati reggiani

“Egregio presidente, le tue dichiarazioni in occasione del 25 Aprile hanno provocato in noi rabbia, vergogna, indignazione. Se è vero che tutte le idee vanno rispettate, questo non può essere per il fascismo che della libertà delle idee è la negazione. Se tu oggi puoi dire liberamente quello che credi è perché le donne e gli uomini che ci hanno preceduti hanno conquistato per noi questa libertà, spesso pagando con la loro vita. Abbiamo provato rabbia perché tu vuoi cancellare la storia fondante della nostra Repubblica. Abbiamo provato vergogna perché sei come noi un avvocato che deve conoscere e rispettare le leggi, in primis la Costituzione che è tutta antifascista e che fra tanti diritti e doveri pone un unico divieto: il ritorno al fascismo. Abbiamo provato indignazione perché nel tuo schierarti non ti sei spogliato del tuo ruolo istituzionale di presidente dell’Ordine degli avvocati abusando della visibilità che ne deriva. E non è neppure la prima volta. Il tuo comportamento è per noi incompatibile con il ruolo di presidente dell’Ordine degli avvocati di Reggio Emilia, città del Tricolore e medaglia d’oro della Resistenza”.

I firmatari

Giovanna Fava, Etelina Carri, Annalisa Ferrari, Sarha Mineo, Gloria Bigi, Marco Scarpati, Nicola Tria, Alberto Neri, Nicola Gualdi, Sara Simonazzi, Erika Bertazzoni, Alessandra Bonini, Federica Riccò, Agnese Maggio, Fabio Martinelli, Cristina Marconi, Angelo Russo, Maura Simonazzi, Stefano Giovannini, Luca Nasciuti, Erika Dallaglio, Cecilia Soliani, Sibilla Lipari, Andrea Consolini, Massimo Ferrari, Serena Barbato, Francesca Secchi, Alessandra Davoli, Paola Prati, Nicola Nardomarino, Alessandra Scaglioni, Amedeo Rivi, Elisabetta Strumia, Luca Lodesani, Pierpaola Belpoliti, Valeria Miari, Fabiana Grazioli, Leonardo Teggi, Celestina Tinelli, Paola Menozzi, Alessandro Occhinegro, Daniele Paterlini, Valentina Rocchetti, Annalisa Michelin, Marta Rovacchi, Lorenzo Buffagni, Claudio Bigi.

Al presidente dell’Ordine degli avvocati, Enrico della Capanna, aveva ribattuto ieri anche Federico Macchi, giovane candidato del Pd al Consiglio comunale. “Non so quali giovani frequenti il presidente dell’Ordine degli avvocati di Reggio Emilia che alla vigilia del 25 aprile – commentando lo storicamente omertoso post del candidato sindaco del centrodestra Giovanni Tarquini – ha invitato i reggiani a liberarsi dall’antifascismo, parlando di ‘barriere ideologiche che appartengono a dinamiche che i nostri giovani neppure conoscono’ – ha detto – Da giovane candidato attivo per la mia comunità, voglio dire all’avvocato Della Capanna che sì, io e miei coetanei non abbiamo conosciuto direttamente – e per fortuna – il fascismo, ma conosciamo bene l’antifascismo, i valori che rappresenta e che sono alla base della nostra Costituzione”.

“Essere o non essere democratici, essere antifascisti o essere fascisti, sono differenze chiare tra noi giovani, nonostante le censure a cui ci sta purtroppo abituando la televisione pubblica sotto questo Governo – ha aggiunto Federico Macchi – E ci battiamo anche oggi per quelli che sono i valori dell’antifascismo: libertà, democrazia, giustizia sociale, pari diritti e pari opportunità per tutti. Consapevoli che l’antifascismo è separato dal fascismo da una netta barriera ideologica che i non più giovani avvocati farebbero bene a non dimenticare”.



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