Truffe borse di studio, chiesta una task force

Guardia di finanza

ll ministro dell’Università, Anna Maria Bernini, ha inviato una lettera al ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, chiedendo la convocazione di una task force con le varie amministrazioni coinvolte per affrontare il tema dell’aggiornamento della normativa e delle procedure per ottenere le dichiarazioni sulla situazione economica degli studenti che provengono da Paesi extra Ue, nonché per la loro verifica efficace.

Lo scopo è individuare rapidamente le modalità più efficaci per potenziare le procedure per ottenere la documentazione necessaria per accedere al diritto allo studio, nonché i sistemi di verifica della stessa.

Obiettivo del ministero è garantire equità di trattamento tra studenti comunitari e studenti extra Ue nell’accesso ai benefici pubblici per la tutela del diritto allo studio, evitando truffe che sottraggono risorse a studenti meritevoli.

Il ministro Bernini oggi ha ricordato che ministero dell’Università e della ricerca è impegnato da tempo per rendere più efficiente il sistema di riconoscimento delle borse di studio agli studenti stranieri extra Ue. “Si tratta di un lavoro delicato poichè la normativa in vigore è molto frastagliata. Sul tema, infatti, intervengono varie fonti normative – come la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, vari Dpr e decreti legislativi come il testo unico immigrazione – e amministrazioni – come il ministero dell’Interno e quello degli Esteri”.

La guardia di finanza di Bologna, coordinata dalla Procura, nei giorni scorsi ha individuato un sistema fraudolento che ha consentito, a oltre 300 studenti stranieri delle Università dell’Emilia-Romagna, di ottenere l’indebita assegnazione di borse di studio per un importo complessivo di circa un milione di euro, in parte finanziate con risorse del Pnrr.

Il sistema, ideato da cinque cittadini asiatici, di cui tre ex studenti dell’ateneo bolognese, prevedeva la falsificazione dei documenti che i connazionali appena iscritti ai corsi universitari dovevano allegare alle istanze per ottenere il sussidio economico da Er.go, l’Azienda regionale per il diritto agli studi superiori dell’Emilia-Romagna.



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