Truffa mascherine, due imprenditori indagati a Reggio ai domiciliari

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Il tribunale del Riesame di Bologna ha accolto il ricorso della Procura di Reggio Emilia in merito alla richiesta di arresti domiciliari nei confronti di due imprenditori indagati nell’ambito dell’inchiesta ‘The Mask’ della Guardia di Finanza reggiana, su un appalto da 5,6 milioni di euro per la fornitura di mascherine affidato in forma diretta dal’Ausl reggiana durante la pandemia Covid nel marzo 2020.

Il provvedimento non è esecutivo e la difesa ha 30 giorni per impugnare in Cassazione.

I due imprenditori – il trentino Paolo Paris e Lorenzo Scarfone, residente nel Reggiano – sono accusati di truffa aggravata ai danni dello Stato, frode nelle pubbliche forniture, ipotesi di reato per le quali si ritengono sussistenti le esigenze cautelari. Oltre a loro, ci sono altri quattro indagati per corruzione, emissione e utilizzo di fatture inesistenti, tra cui anche l’ex risk manager dell’Ausl Pietro Ragni (ora in pensione), Giovanni Morini (ingegnere e responsabile del servizio prevenzione e protezione della stessa azienda sanitaria locale) e due intermediari, un imprenditore francese e uno spagnolo attivi nel commercio di dispositivi medici.

Il Riesame aveva invece rigettato, nel settembre scorso, la richiesta del sostituto procuratore Marco Marano, titolare del fascicolo d’inchiesta, di sequestrare il presunto profitto del reato, calcolato in oltre due milioni di euro nei confronti degli indagati (escluso Ragni che non compare in questo singolo procedimento)