Tre domande a… Daniele Marchi

Daniele Marchi e Robi Damelin

Daniele Marchi (*), lei ha definito “balla” la correlazione tra immigrazione e insicurezza. È sicuro che i cittadini di Reggio la pensino allo stesso modo?
Sono sicuro che sia una balla. Ma si può credere anche alle balle dopo anni di propaganda e costruzione mediatica del nemico (lo straniero) fatta dalla destra e mai sufficientemente contrastata dalla sinistra. Reggio ha quasi 40mila persone con una “biografia migrante”, persone e famiglie che contribuiscono al benessere e non all’insicurezza della città.

Le sue simpatie filo-palestinesi sono note. Simpatizza anche per Hamas?
Quelle filo-israeliane no? In casa mia trovi una kippah nello stesso cassetto della kefiah. Sugli stipiti ho una mezuzah, e sulla mia tavola si è condiviso un Seder di Pesach e la lettura del Corano. Robi Damelin, donna israeliana, madre di un figlio ucciso da un cecchino palestinese, ci ha dato una grande lezione quando l’abbiamo incontrata a Beit Jala poco prima del 7 ottobre: non esportate il conflitto, se non potete essere parte della soluzione almeno non siate parte del problema. Non esporterò il conflitto, ma se riesco porterò a Reggio Robi Damelin e la sua testimonianza di pace e non violenza.

Spaccio, furti, molestie, percezione di insicurezza in città sono cresciute molto negli ultimi anni. Non crede che questi fenomeni derivino anche da un’integrazione che non funziona?
Può camminare una macchina senza benzina? Possono funzionare le politiche di integrazione se sistematicamente demolite dai governi di destra e troppo timidamente sostenute da quelli di sinistra? No. Accoglienza e sicurezza vanno insieme. Separarle è stato il grande errore (soprattutto a sinistra) di questi anni. Investire in accoglienza significa investire in sicurezza.

*Pd, assessore alle politiche per i migranti del Comune di Reggio



C'è 1 Commento

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  1. Muzio Scevola

    buongiorno sig.marchi, potrebbe dire in che zona di Reggio nell’Emilia lei risiede in quanto la bellezza del centro di Reggio nell’Emilia sporca e negozi chiusi e certi luoghi ove passare in certi orari è improponibile? o lei parla di decenni fa! quando si parlava il dialetto reggiano, mi faccia capire e sapere.


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