In provincia di Reggio continua a crescere la quota di ingressi di lavoratori alle dipendenze rispetto a quelli che fanno riferimento ad altre forme contrattuali: nel mese di marzo di quest’anno, infatti, i contratti che riguarderanno lavoratori dipendenti raggiungeranno il 67% delle 4.200 entrate stimate, contro il 54% osservato nello scorso mese di gennaio.
A certificarlo sono i dati (analizzati dall’Ufficio studi della Camera di Commercio di Reggio) dell’ultima indagine Excelsior, realizzata da Unioncamere-Anpal con la collaborazione delle Camere di Commercio e riferita al trimestre marzo-maggio 2019. L’andamento osservato a livello provinciale è confermato a livello nazionale anche dai recenti dati pubblicati dall’Istat relativi al mercato del lavoro.
Per quanto riguarda la tipologia contrattuale, la quota di contratti a tempo indeterminato è scesa dal 33,7% di gennaio al 30% di marzo, ma il dato appare comunque migliore rispetto a quello – pari al 26,5% – registrato nello stesso periodo del 2018.
Sempre in tema di tipologie contrattuali, per il commercio e i servizi alle persone i contratti a tempo indeterminato sono risultati in crescita rispetto all’inizio dell’anno e hanno raggiunto rispettivamente il 33,1% del totale per il commercio (era il 31,4% a gennaio) e quota 25,6% per i servizi, con una crescita in quest’ultimo caso di tre punti percentuali.
Complessivamente nel trimestre marzo-maggio di quest’anno si stima che saranno attivati quasi 13mila contratti, di cui 4.200 nel solo mese di marzo: un valore in crescita dell’11% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. In ripresa di oltre un punto percentuale, al 17,6%, anche la quota di imprese che ha dichiarato che effettuerà assunzioni nel corso del mese in corso.
Le opportunità di assunzione per i giovani sotto i 30 anni a marzo supereranno le 1.100 unità, ossia il 27% delle entrate complessive previste dalle imprese. Per alcune professioni la percentuale raggiunge valori di gran lunga superiori alla media: è il caso, ad esempio, di figure come i tecnici della sanità, dei servizi sociali e dell’istruzione, oppure progettisti e ingegneri, o ancora cuochi, camerieri e servizi turistici.
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Là Cgil pensi ai soldi spesi da Landini x la comunicazione e ai suoi dipendenti licenziati e poi può parlare
Spero non fosse Max Mara
Condivido la succinta ma chiara analisi del Signor Campani. Saltando di palo in frasca, credo di riconoscere in lui un mio esemplare alunno di prima media