Una foto della lapide con i nomi delle vittime e la scritta “La sentenza di primo grado del processo ai mandanti conferma: la strage è stata organizzata dai vertici della loggia massonica P2, protetta dai vertici dei servizi segreti italiani, eseguita da terroristi fascisti”: è questo il messaggio scelto dall’associazione dei familiari delle vittime della strage del 2 agosto 1980 alla stazione ferroviaria di Bologna per il manifesto realizzato in occasione del 42° anniversario dell’attentato che causò 85 morti e il ferimento di oltre 200 persone.
Lo scorso aprile la sentenza di primo grado del cosiddetto “processo ai mandanti” ha condannato all’ergastolo l’ex militante di Avanguardia Nazionale Paolo Bellini, ritenuto tra gli esecutori materiali della strage in concorso con i tre militanti dei Nar (Nuclei armati rivoluzionari) Valerio Fioravanti, Francesca Mambro e Luigi Ciavardini, già condannati in via definitiva, e con l’ex Nar Gilberto Cavallini, condannato finora solo in primo grado. La procura generale di Bologna considera invece Licio Gelli, Umberto Ortolani, Federico Umberto D’Amato e Mario Tedeschi i mandanti, i finanziatori o gli organizzatori dell’azione terroristica: ma essendo già tutti deceduti non sono più imputabili.







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Ma pensate ai delinquenti insediati all'interno delle istituzioni europee e nazionali che fanno soldi con il commercio delle armi.