Sport. Manghi in Commissione: sì agli sport in ambito associativo, no al calcetto tra amici

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No agli sport di contatto, sì a tutte le discipline gestite dalle società sportive. E sull’accoglienza del pubblico a eventi sportivi il limite è di mille persone all’aperto e per i palazzetti al chiuso di duecento con possibilità di deroga fino al 15 per cento della capienza (fatto salvo il limite). Sono le linee del Dpcm del Governo per le attività sportive, recepite anche dalla Regione Emilia-Romagna e illustrate dal sottosegretario alla Presidenza, Giammaria Manghi, in Commissione Cultura, formazione, sport presieduta da Francesca Marchetti.

“In sostanza- ha chiarito Manghi – nel decreto si differenziano le attività professionistiche, dilettantistiche e spontanee. Si vietano queste ultime quando non è possibile stabilire distanziamento sociale. Resta possibile lo sport organizzato all’interno di affiliazioni sportive”. Per quanto riguarda la definizione di ‘sport di contatto’, per capire quali sono vietati e in che forma, il sottosegretario ha rimandato all’elenco stilato dal governo dove, ad esempio, si chiarisce che la danza è un’attività che si può svolgere solo in forma individuale. Inoltre, per quanto riguarda gli impianti sportivi, “grazie all’ordinanza regionale che avevamo già assunto, la Regione Emilia-Romagna ha la deroga del 15 per cento di capienza in più rispetto al limite per il volley e il basket” ha aggiunto Manghi. “Non pubblicheremo le Faq su quest’ultimo decreto, visto che la fonte primaria è il governo – ha chiarito poi Manghi – che ha invitato le società a muoversi in autonomia nel rispetto delle nuove regole fissate dal Dpcm.

Il sottosegratario ha poi spiegato quali sono le misure che la Regione sta adottando per la ripresa dell’attività sportiva, dai voucher ai bandi. “Sono già arrivate molte richieste anche per il prestito a tasso zero di 1 milione di euro per sostenere le associazioni sportive ad affrontare i costi di sanificazione degli impianti” ha detto in Commissione.

“In questo ginepraio di norme, noto alcune incongruenze – è intervenuto Michele Barcaiulo (Fratelli d’Italia) – ad esempio la deroga concessa ai palazzetti dello sport al chiuso, che dovrebbero essere reputati più pericolosi, e non concessa agli stadi all’aperto”. Il consigliere ha contestato anche la scelta di vietare gli sport di contatto in forma spontanea, ma di consentirle se c’è dietro la copertura di un ente sportivo. “Mi sembra un’ipocrisia” ha detto.

“La risposta sta nella norma che stabilisce che le deroghe sono concesse solo in caso di impianti al chiuso e l’ordinanza regionale l’ha già fatto per i palazzetti – ha chiarito Manghi. E per quanto riguarda gli sport di contatto, le “società sportive hanno un elemento di controllo che nella partita a calcio fra amici non c’è”.

Nell’ambito delle attività sportive quotidiane, invece, Stefania Bondavalli (lista Bonaccini) ha chiesto come potranno muoversi i genitori che accompagnano i figli a fare sport, soprattutto per quanto riguarda l’accesso agli spogliatoi. “Siamo in cammino per trovare una soluzione” è stata la risposta di Manghi.

Secondo Marco Lisei (Fratelli d’Italia) il tema delle Faq non è invece marginale. “Se la Regione non intende prevederle, credo passerà molto tempo prima che i cittadini abbiano delle risposte”.

Simone Pelloni (Lega) ha fatto invece presente che, “un terzo della popolazione svolge attività motoria, dunque sarebbe il caso di non penalizzarla”. Le conseguenze potrebbero essere “dannose per la salute dei cittadini” e avere ricadute sul sistema sanitario”. Pronta la replica di Manghi: “mi sembra che la linea seguita dalla nostra Regione sia quella di sostenere lo sport in tutti i modi. Certo è che siamo in una fase diversa rispetto a quella di 15 giorni fa e purtroppo ce lo dicono i numeri”.