Silk Faw: è finita prima di iniziare. La Regione toglie il contributo di 4mln

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Mentre si continua ad attendere l’arrivo dei “cinesi in carne ossa” annunciato giusto l’altro giorno attraverso una intervista al Sole24ore dall’ad di Silk Sports Car Company (ex Silk-Faw) Giovanni Lamorte, la Regione – nero su bianco – fa calare probabilmente per sempre il sipario sull’avventura mai partita della joint venture sino-americana che avrebbe dovuto lanciare Reggio Emilia nella Motor Valley emiliano-romagnola attraverso le hipercar di lusso. Un investimento da 1 miliardo di euro con la realizzazione di un megafuturistico polo industrial-tecnologico a Gavassa, che aveva fatto brillare gli occhi al sindaco Luca Vecchi (“mille posti di lavoro nella città del Tricolore”) e al governatore Stefano Bonaccini (“Occupazione di qualità, prodotti ad alto valore aggiunto e sostenibilità ambientale: un progetto che si inserisce perfettamente nel Green New Deal cui guarda l’Europa”).

E’ stata la stessa Regione a sancire la morte (staccato…) di questo immaginifico progetto, con una determina firmata nei giorni scorsi dal responsabile del Settore Attrattività, internazionalizzazione e ricerca Adriano Gilli nella quale si prende atto “della risoluzione dell’Accordo regionale di insediamento e sviluppo delle imprese, sottoscritto in data 27/04/2022, tra Regione Emilia-Romagna e Silk Sports Car Company (già  Silk-Faw Automotive Group Italy) che ha per oggetto la realizzazione di un programma di investimento per il quale con deliberazione di Giunta regionale n. 2235/2021 è stato riconosciuto un contributo totale concedibile pari a € 4.502.500,00 euro”. Soldi (per fortuna) mai concessi, ma accontonati solo per un contributo di 4 milioni che ora tornano come economia di spesa nel del Bilancio finanziario gestionale 2023-2025 di viale Aldo Moro.
A rinunciare all’accordo – si legge nella determina – è stata per altro la stessa ex Silk-Faw “con nota trasmessa tramite PEC, acquisita agli atti con Prot. 22/02/2023.0169181.E, sottoscritta digitalmente dal legale rappresentante”.

 

 

Certo, per un faraonico investimento da 1 miliardo di euro e mille posti di lavoro, i 4 milioni della Regione ora sfumati potrebbero essere noccioline. Ma considerando che gli unici soldi  – almeno sulla carta – visti fino ad oggi erano stati appunto i 4 milioni di contributo regionale (il terreno non è stato ancora acquistato e gli stipendi dei primi, improvvidi dipendenti non sempre pagati) la telenovela Silk Faw pare veramente giunta al capolinea. Finisce così questo bel sogno fatto di promesse mai mantenute e di imbarazzanti silenzi che hanno messo in una posizione scomoda le amministrazioni regionali e cittadine che avevano accolto il progetto a braccia aperte.