Si celebra il Giorno della Memoria in Emilia

Mostre, spettacoli, rassegne, applicazioni per smartphone: il filo della memoria corre lungo la Via Emilia con numerose iniziative perché, parole di Primo Levi, "se comprendere è impossibile, conoscere è necessario".


 

Era il 27 gennaio del 1945 quando l’esercito russo aprì i cancelli del campo di concentramento di Auschwitz liberando i prigionieri dallo sterminio nazista. Grazie alla legge n. 211 del 20 luglio 2000 approvata dal Parlamento, in questa data viene celebrato ogni anno il “Giorno della memoria” per ricordare le vittime dell’Olocausto. 
Anche quest’anno, nel 73esimo anniversario, sono numerose le iniziative in tutta l’Emilia-Romagna (per il dettaglio nelle città vedi i link a fianco).
 
A Bologna alle ore 12.30 l’assessore regionale alla Cultura, Massimo Mezzetti, sarà presente presso la sinagoga di via Finzi 2 per la deposizione della lapide ai deportati ebrei nei campi di concentramento e poi in piazza Nettuno.
 
Sempre in città sono due le mostre inaugurate nei giorni scorsi per ricordare le vittime della Shoah. 
“Arpad Weisz, dal successo alla tragedia”, dedicata alla figura dell’allenatore ebreo ungherese che portò il Bologna FC a vincere due scudetti (1936, 1937). La mostra, aperta il 21 gennaio scorso alla presenza, tra gli altri, del presidente della Regione, Stefano Bonaccini, è al Museo ebraico fino al 18 marzo (da domenica a giovedì ore 10-18, venerdì 10-16, sabato e festività ebraiche chiuso, ingresso libero).
 
“Il rumore del vuoto. Assenze e presenze nell’istituto magistrale Laura Bassi durante le leggi razziali”: è la mostra inaugurata il 22 gennaio nell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna dalla presidente Simonetta Saliera. Dieci pannelli con i nomi delle persone espulse, foto e altri documenti che si possono vedere anche con il cellulare, semplicemente scaricando la app e avvicinando lo smartphone al pannello. È visitabile, nei locali dell’Assemblea (Bologna, viale A. Moro, 50), fino al 28 febbraio .