Sarà dedicata a Samba Coly una delle stanze della futura Casa Arcobaleno di Reggio

Casa arcobaleno Pier Vittorio Tondelli circolo Gardenia Reggio Alberto Nicolini

Sarà dedicata a Samba Coly, morto ad appena trent’anni nel 2019, una delle stanze della futura “casa arcobaleno” di Reggio, uno spazio sicuro in cui saranno accolte fino a quattro persone Lgbt+ vittime di violenza e omofobia, per permettere loro di costruirsi un nuovo percorso di vita.

La scelta è maturata nell’ambito della campagna di raccolta fondi promossa da Arcigay Gioconda a sostegno del progetto, che ha consentito di raccogliere complessivamente 12.755 euro. I fondi saranno utilizzati per coprire alcuni costi dell’appartamento: la ristrutturazione degli spazi (1.800 euro), l’acquisto dei mobili (4.200 euro), il pagamento delle utenze per il primo anno (2.400 euro) e un sostegno economico per gli ospiti nel periodo iniziale (1.600 euro).

Ciascuna donazione alla campagna di crowdfunding prevedeva una ricompensa, variabile a seconda dell’importo donato; tra queste anche la possibilità per il donatore di poter decidere il nome di una delle stanze della casa – che nel complesso sarà invece intitolata allo scrittore corregese Pier Vittorio Tondelli, a trent’anni dalla sua morte.

Il circolo Arci Gardenia di Reggio, in virtù della ricompensa scelta, ha deciso quindi di dedicare uno degli ambienti della casa alla memoria di Samba Coly: originario del Senegal, amico del circolo, molto conosciuto e benvoluto; già meccanico e tornitore, forte della propria manualità si era messo a svolgere un’attività di creazione di scatole artigianali.

“Samba – hanno ricordato i suoi amici – era nato in una famiglia molto umile, ma molto unita, e questo rapporto è sempre stato molto importante e di rispetto. Metteva il bene degli altri al primo posto, c’era sempre nel momento del bisogno. Samba per gli amici era quella persona che ti capiva solo guardandoti negli occhi, e senza dire una parola ti abbracciava. Amava le moto e l’Inter. Amava stare in mezzo alla gente, divertirsi e fare il dj. Amava fare volontariato. Amava vivere a 360 gradi. Amava fare del bene, senza volere niente in cambio, con pura gentilezza e disponibilità. Era una di quelle persone rare, sorrideva alla vita, nonostante i problemi. Noi, i suoi amici, siamo molto grati che sia stato insieme a noi e crediamo che da lassù ci stia guardando le spalle e mettendo della buona musica. Ci piacerebbe che a Samba fosse dedicato il salotto, una stanza dove si chiacchiera e ci confronta”.

“Fin dall’inizio il nostro progetto voleva essere di accoglienza e non di mero servizio”, ha spiegato il presidente di Arcigay Gioconda Alberto Nicolini: “Questo gesto generoso del circolo Arci Gardenia ci avvicina a questo obiettivo. Non un dormitorio, ma una casa. Intitolare la sala da pranzo a un ragazzo come Samba Coly significa avere già un pezzo dell’amicizia e del calore che tanto mancano a chi si trova in strada perché rifiutato. Per questo ringraziamo Arci Gardenia, che ci avvicina di un passo alla realizzazione del nostro sogno più grande”.