Sanità, Reggio. Evangelisti (FdI): riaprire il punto nascita di Castelnovo ne’ Monti

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La Regione dica “a che punto sia l’iter per la riapertura del punto nascite a Castelnovo ne’ Monti e in generale in tutte le aree montane della Regione, dato che il primo annuncio su tale riapertura risale al 24 gennaio 2020”. Una richiesta avanzata anche alla luce della tragedia dello scorso maggio, quando una mamma ha perso il bimbo.

E’ la domanda principale posta alla giunta da Marta Evangelisti, capogruppo di Fratelli d’Italia, in un’interrogazione firmata anche dai consiglieri FdI Luca Cuoghi e Giancarlo Tagliaferri. La consigliera vuole anche sapere “quali siano ancora gli impedimenti che non consentono la riapertura di tali punti nascita e se si disponga di informazioni e dati relativi alla lievitazione dei costi per la realizzazione del MIRE e, in caso affermativo, quali siano le motivazioni per le quali tale investimento sia passato da una previsione iniziale di 30 milioni di euro a una previsione di 70 milioni”. Inoltre, Evangelisti chiede anche se “la Regione intenda avviare verifiche di competenza in relazione al tragico episodio occorso e anche per quel che concerne il divieto della Direzione sanitaria siglato il 4 dicembre 2017 e quali urgenti iniziative intenda mettere in campo per far sì che altri eventi così drammatici non abbiano a ripetersi”.

A maggio, ricorda Evangelisti, una madre ha perso il bimbo dopo che si era recata al pronto soccorso di Castelnovo. I sanitari avendo compreso il distacco della placenta avevano trasferito subito la donna a Reggio Emilia dove, nonostante il taglio cesareo, il piccolo era deceduto. Numerosi, ricorda la consigliera, gli interventi sulla stampa di medici, consiglieri comunali, del sindaco e di associazioni che sottolineavano la gravità della mancata riapertura del punto nascita.

Evangelisti sottolinea poi alcuni recenti interventi sui punti nascita come la “risoluzione sottoscritta dal capogruppo di Fratelli d’Italia Tommaso Foti con la quale si sollecitano le Regioni ad attivarsi per la riapertura dei punti nascita che non raggiungano i 500 parti all’anno, impegnando contestualmente il Governo a consentire tali riaperture anche attraverso l’adozione di nuovi e appositi criteri operativi”. Oltre a questa, nel gennaio 2020 la Regione aveva annunciato di riattivare i punti nascita di Alto Reno Terme (BO), Pavullo (MO), Castelnovo ne’ Monti (RE) e Borgo Val di Taro (PR) chiusi nel 2017. Infine, “la riapertura dei punti nascita appare ancor più urgente se si pensa che proprio a Reggio Emilia si stanno investendo cospicue risorse per la realizzazione del MIRE (ospedale Maternità e Infanzia di Reggio Emilia) i cui costi sono ulteriormente lievitati passando dagli iniziali 30 milioni di euro agli attuali 70 milioni” conclude la consigliera FdI.