Valerio Maramotti è stato confermato alla presidenza della cooperativa sociale L’Ovile. Conferme, nel Consiglio di amministrazione rinnovato dall’assemblea dei soci, anche per Patrizia Bonacini (vicepresidente), Simone Lusuardi, Emanuele Mussini e Alessandro Zanetti, mentre affrontano il primo mandato i neoconsiglieri Elton Muzhaqi e Alberto Bigi. Il Consiglio ha poi confermato Gabriele Mariani alla direzione della cooperativa.
Nel 2019, L’Ovile ha sfiorato i 15,9 milioni di fatturato, il valore più alto raggiunto nei 27 anni di storia della cooperativa, mentre l’occupazione ha fatto segnare un +15% rispetto al 2018, portandosi a 369 unità.
“Quest’ultimo – spiega il presidente Valerio Maramotti – è il risultato più importante della nostra attività, tutta orientata, sin dalle origini, alla creazione di opportunità di inserimento lavorativo per donne e uomini in condizioni di svantaggio”.
Proprio i lavoratori svantaggiati certificati si sono portati a 157 unità e rappresentano il 43% sul totale degli occupati.
In particolare, il 30,08% dei lavoratori de L’Ovile (191 dei quali sono soci-lavoratori e rappresentano quasi il 60% dell’intera compagine sociale, composta anche da 71 soci volontari e altrettanti soci sovventori) è stato impegnato nel settore ambientale, manutenzione del verde e attività agricole, mentre il 22,76% ha operato nel campo delle pulizie, il 17,07% in lavorazioni industriali, il 13,28% nell’ambito della salute mentale, carcere, mediazione linguistico culturale e accoglienza femminile.
“In questi ambiti – sottolinea il presidente de L’Ovile – abbiamo decisamente rafforzato le collaborazioni con le realtà istituzionali, i servizi pubblici e il mondo imprenditoriale, portando a 39 il numero delle imprese con le quali collaboriamo stabilmente; contemporaneamente abbiamo ulteriormente intensificato le politiche riguardanti il sostegno alle fragilità psichiatriche, la tutela e la valorizzazione dell’ambiente (con quasi il 6% dei lavoratori impegnati in “Ecosapiens”, ramo d’azienda che gestisce 64 ettari di aree naturali, con quasi 15.500 accessi nel 2019), i servizi riguardanti la giustizia riparativa e il sostegno relativo alla detenzione e all’inclusione di ex detenuti”.
“Il prossimo triennio di lavoro, che ci porterà al trentennale della cooperativa – conclude Maramotti – ci vedrà impegnati anche nella ricerca di ulteriori segmenti di attività, facendo leva su nuovi progetti finalizzati a quella differenziazione che appare fondamentale – come dimostra la stessa esperienza vissuta con la pandemia – per assicurare stabilità ai percorsi di inserimento lavorativo sui quali siamo impegnati”.
Ultimi commenti
Da frequentatore del cinema Rosebud, non posso che confermare quanto segnalato dal vostro lettore, d'altronde le foto - purtroppo - non lasciano dubbi. Il Centro […]
Dopo radicale chic , zecca , anticristiana , sono pure vacua . La spiritualità vera non ha liturgie e non si fa scalfire dalle chiese […]
Si inizia dalle nostre celebri scuole d'infanzia a non traumatizzare i bambini con la vista di un Crocifisso, il Natale è quella festa il […]