Sono oltre 7 milioni e mezzo gli studenti italiani che sono a casa dal 9 marzo scorso e cioè dall’effetto del primo dpcm emanato a contrasto dell’epidemia da coronavirus. “Personalmente, in questo momento credo che si possa pensare di posporre l’apertura delle scuole all’inizio del prossimo anno scolastico, ma è una scelta che spetta al governo e al ministro dell’Istruzione”.
Lo ha detto il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli, intervenendo a ‘Che Tempo Che Fa’ su Rai2 Riaprire senza far riesplodere l’epidemia da coronavirus è “situazione critica e delicata”. Per Locatelli lo studio di sierovalenza “è assolutamente fondamentale” per acquisire informazioni su quanta popolazione abbia acquisito anticorpi. Su questo è in via definitiva la validazione dei test per scegliere quale applicare, siamo a buon punto per selezionare il migliore”.
”Quello che mi preoccupa di più al momento – ha avvertito – è se si abbandonano i comportamenti individuali che ci hanno portato a limitare il numero dei ricoverati e ridurre il numero dei morti. Se chiudere le attività produttive e attuare il distanziamento sociale e la limitazione delle libertà personali è stato doloroso, riaprire senza che il Paese torni nell’emergenza è un’operazione delicata”.
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