Granchio blu e chef stellati: è polemica

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Una cena a Goro, evento nato da un’idea dello chef Igles Corelli, di origini ferraresi, per accendere l’attenzione sul territorio sulla crisi del pescato e a cui hanno partecipato i vertici regionali, accende le polemiche, con Fratelli d’Italia che chiede chi abbia saldato il conto.

Dice il capogruppo di FdI Marta Evangelisti: “La Regione non ritiene il caso “di chiarire i dettagli del momento conviviale organizzato in un noto ristorante di Goro per affrontare il problema della proliferazione del granchio blu?”.

A porre il quesito è la capogruppo di Fratelli d’Italia Marta Evangelisti, la quale sottolinea come l’evento consista “in una degustazione curata da grandi chef di fama internazionale assieme a una straordinaria brigata di cucina e alla presenza del presidente Bonaccini”, questo per far scoprire le potenzialità gastronomiche del crostaceo che sta impattando così pesantemente l’ecosistema produttivo della costa emiliano-romagnola.

Ricordando come a partire dalla scorsa estate “sono state numerose le attività di promozione culinaria del granchio blu promosse dalla Presidenza del Consiglio e dal Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare al fine di avviare una filiera economica basata su questa specie aliena”. Evangelisti giudica come “inusuale un’occasione convivale patrocinata dalla Regione Emilia-Romagna e con il contributo di noti cuochi italiani, proprio da coloro, cioè, che hanno criticato e definito inutile l’iniziativa di incentivazione al consumo del granchio blu promossa dagli esponenti del governo nazionale”.

La capogruppo, quindi, auspica un chiarimento su “chi siano i promotori dell’evento, ovvero chi ha formalizzato gli inviti, e secondo quali principi, criteri, obiettivi e finalità sia stata organizzata la serata e come siano stati scelti gli chef e le persone inviate a partecipare “. A conclusione dell’atto ispettivo, infine, Evangelisti chiede di “esplicitare anche i costi dell’evento e da chi siano stati sostenuti”.

La replica della Regione: “Siamo molto stupiti dalla sterile polemica di Fratelli d’Italia nei confronti dell’evento organizzato dalla Regione Emilia-Romagna alla presenza della stampa nazionale. Il problema non è il pranzo che lo chef stellato Igles Corelli ha organizzato con altri chef per valorizzare l’impiego del granchio blu, ma la drammatica situazione delle imprese di pesca e delle famiglie di Goro e Comacchio, in un territorio che vive della produzione della vongola verace – dove viene prodotto il 55% del pescato nazionale”.

Così l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi, e la sindaca di Goro, Maria Marika Bugnoli, rispondono alle critiche per l’evento promosso a Goro e nato da un’idea dello chef Igles Corelli, di origini ferraresi, che si è impegnato per accendere l’attenzione su un intero territorio che sta vivendo una situazione molto critica.

“Per la terza volta in tre mesi siamo stati in banchina a confrontarci con le difficoltà delle marinerie di Goro e Comacchio, evidenziando una situazione di grande criticità, e abbiamo fatto un punto di approfondimento con il consorzio ConUno e l’Università di Ferrara- proseguono Mammi e Bugnoli-. A tre mesi di distanza purtroppo il Governo – nonostante le ripetute richieste dei presidenti delle Regioni Emilia-Romagna e Veneto- non ha ancora concesso l’emergenza nazionale per quei territori o lo stato di crisi per il settore, impedendo alle imprese di Goro e Comacchio di sospendere i mutui, beneficiare di sgravi fiscali, e individuare una strategia nazionale efficace, concreta e rapida di contrasto al granchio blu”.

“Corelli ha permesso di promuovere un’iniziativa, assieme ad altri 7 chef che coinvolge tutti i prodotti DOP e IGP della Regione Emilia-Romagna- aggiungono-, in abbinamento con i nostri vini e gli altri prodotti del mare, alla presenza di una trentina di giornalisti della stampa nazionale, chiamati a raccontare che cosa sta succedendo nel Delta del Po. Inoltre, il progetto di promozione proseguirà nei prossimi mesi con la pubblicazione di un ricettario e iniziative di formazione e approfondimento destinate alla ristorazione emiliano-romagnola per la promozione dei nostri prodotti a indicazione geografica e l’impiego del granchio blu”.

“Oltre al milione di euro appena messo a disposizione dalla Regione per le imprese colpite- sottolineano Mammi e Bugnoli-, continueremo a supportare la ricerca scientifica e il monitoraggio del fenomeno per poter gestire con maggior precisione gli effetti che la proliferazione dei granchi ha su quella economia locale. Ci auguriamo che con la stessa sollecitudine Fratelli d’Italia indichi al Governo di attivare l’emergenza nazionale per i territori di Goro e Comacchio- chiudono-, perché non bastano i ristori promessi, ma serve una strategia nazionale di contrasto e contenimento alla proliferazione di granchi che stanno distruggendo l’ecosistema del Delta del Po e l’economia locale, con ricadute sociali molto gravi all’interno di quelle comunità”.

Il progetto. Bando della Regione da 1 milione di euro per i ristori a consorzi e cooperative di pesca, le ricette di chef stellati per cucinarlo insieme ai prodotti Dop e Igp dell’Emilia-Romagna.
Dalla pizza al risotto, dalla zuppa al gelato: ingrediente principale, un ospite indesiderato dell’Adriatico, il granchio blu, in un matrimonio di sapori con alcuni dei 44 prodotti Dop e Igp dell’Emilia-Romagna e le eccellenze ittiche dell’Adriatico.

Sono le ricette realizzate da chef stellati del calibro di Igles Corelli, Fulvio Pierangelini, Gianfranco e Paola Vissani, Philippe Leveille, Valentino Marcattili, Salvatore Tassa e Filippo Venturi (miglior pizzaiolo emergente 2023 per il Gambero Rosso), presto disponibili online su un’apposita pagina del sito dell’Assessorato regionale all’Agricoltura dell’Emilia-Romagna.

Un ricettario realizzato anche in versione cartacea e distribuito nei canali della ristorazione regionale, in quello Horeca e a fiere ed eventi turistici, supportato anche da una campagna social per contrastarne la presenza in Adriatico, favorendone la commercializzazione e il consumo domestico oramai stanziale, che costituisce un serio pericolo per l’ecosistema marino e le attività ittiche locali.

Basti pensare che il Callinectes Sapidus (questo il nome scientifico del granchio blu) sta fortemente mettendo a repentaglio l’“oro grigio” della zona di Goro e Comacchio, gli allevamenti di vongole locali (circa 60 le cooperative di pescatori attive con 1.700 addetti) che con 16mila tonnellate annue rappresentano il 50% della produzione italiana e il 40% di quella europea. Nello scorso agosto le semine di novellame (i neonati delle vongole) sono andate in gran parte distrutte, mettendo a rischio la produzione 2024.

Senza considerare i danni a reti di pesca e lo squilibrio della catena alimentare marina generato da questo mollusco, proveniente dall’Oceano Atlantico e velocemente adattatosi alle condizioni del nostro Adriatico, la cui femmina può deporre fino a 8 milioni di uova.

“Con questo evento promosso assieme allo chef Igles Corelli, la Regione vuole mettere in evidenza le possibilità di consumo alimentare del granchio blu, un prodotto già largamente consumato in altri Paesi del mondo- commentano il presidente Bonaccini e l’assessore Mammi-. Allo stesso tempo sono diverse le azioni che abbiamo messo in campo in accordo con i consorzi, le cooperative di pesca, le associazioni dei pescatori in questi mesi, non ultimo un bando già attivo che mette a disposizione 1 milione di euro di ristori, per il sostegno al reddito delle imprese di pesca. Come Regione siamo fortemente impegnati nella difesa del patrimonio colturale marino, e di un equilibrato ecosistema che sta venendo messo a repentaglio dalla proliferazione di questo predatore – continuano-. Ribadiamo la richiesta che venga riconosciuto lo stato di emergenza o di crisi di questo settore in modo da attivare provvedimenti come la proroga e la sospensioni dei mutui, altrimenti rischiamo di mettere in ginocchio il lavoro di tantissime imprese e cooperative”.

“Il comune di Goro si è attivato fin dai primi giorni a fianco delle cooperative di pesca, di fronte a un problema che rischia seriamente di pregiudicare l’economia di un intero territorio- ha ricordato la sindaca di Goro, Maria Marika Bugnoli-. Questo evento è importante perché accende i riflettori su una situazione problematica della nostra comunità e mette in luce una possibile opportunità. Senza dimenticare che pescatori e acquacoltori e le loro famiglie hanno necessità in primis di vedersi garantiti indennizzi a tutela del reddito e della sostenibilità economica del loro lavoro quotidiano. Le istituzioni sono unite per raggiungere questo obiettivo”.

“Grazie alla Regione Emilia-Romagna per l’attenzione e l’impegno nei confronti delle marinerie di Comacchio e Goro, a fronte di questo problema che continua a presentarsi in modo massiccio- ha detto il sindaco di Comacchio, Pierluigi Negri-. Servono subito ristori e indennizzi per le nostre imprese e cooperative, per il sostegno delle attività in crisi e delle famiglie. È fondamentale che venga dichiarato al più presto lo stato di emergenza nazionale”.

Le ricette sono state presentate oggi dagli chef nel corso di un evento a Goro, nel ferrarese, alla presenza del presidente della Regione, Stefano Bonaccini, dell’assessore Regionale all’Agricoltura, Caccia e Pesca, Alessio Mammi, della sindaca di Goro, Maria Marika Bugnoli, del sindaco di Comacchio, Pierluigi Negri, dei rappresentanti di Chef to Chef Emilia-Romagna Cuochi, oltre a operatori della pesca e dell’acquacoltura, della ristorazione della Riviera Romagnola e biologi esperti del settore, tra cui anche Giuseppe Castaldelli del Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Prevenzione dell’Università di Ferrara.

L’iniziativa fa seguito a un’altra importante azione di contrasto avviata dalla Giunta regionale: un milione di euro di ristori per le imprese produttrici di vongole che abbiano subìto forti perdite economiche. Risorse messe a disposizione anche per compensare i costi derivati dallo smaltimento dei granchi blu finiti nelle reti (tra luglio e ottobre sono state sbarcate circa 800 tonnellate del Callinectes Sapidus tra Goro e Comacchio). La Regione ha inoltre chiesto da mesi una strategia di contrasto al granchio blu più strutturata a livello nazionale, anche attraverso il tavolo tecnico istituito dal Ministero con le Regioni, le associazioni delle cooperative di pesca e i principali istituti nazionali.



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